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Obama fa pressing sugli alleati: «Non è una guerra dell’America»

«Non è una guerra dell’America». Barack Obama incontra il segretario generale della Nato Andersen Fogh Rasmussen nello Studio Ovale e gli ricorda che l’Afghanistan è una missione della Nato, non una guerra condotta dagli Stati Uniti. Mentre il presidente americano sta decidendo sull’invio di ulteriori rinforzi (ma la decisione è lontana di qualche settimana, ha fatto sapere il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs), Rasmussen ha assicurato che la Nato resterà in Afghanistan quanto basta per finire il lavoro. Un lavoro che potrebbe concludersi con un successo, un obiettivo che secondo Rasmussen è assolutamente «raggiungibile».
Ieri sulla questione si è espresso anche il ministro degli Esteri italiano. L’impegno dell’Italia in Afghanistan resta invariato. Nessuna exit strategy in vista, semmai una «strategia di transizione».

Lo ha confermato Franco Frattini, spiegando ieri ai parlamentari delle commissioni Esteri che l’Italia conferma «senza se e senza ma» il suo coinvolgimento in Afghanistan, sostenuto da tutto il Parlamento, con l’obiettivo chiaro di conquistare «il cuore e la fiducia degli afghani».

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