Obama vuole fermare la riforma Bush Verso il colpo di spugna sulla scuola

Incentivi per le scuole migliori e conseguenze per quelle che non ottengono risultati, con l’obiettivo di preparare i ragazzi americani - tutti, senza eccezioni di sorta - al college e a un lavoro. Così il presidente americano Barack Obama dà un colpo di spugna alla riforma della scuola del suo predecessore repubblicano George W. Bush. Nel discorso su YouTube del sabato Obama ha annunciato che domani presenterà al Congresso la sua proposta per superare «No Child Left Behind», la controversa legge sull’istruzione pubblica messa in piedi da Bush nel 2008, che imponeva alle scuole di raggiungere ogni anno risultati-tipo.
«Il governo federale ha un ruolo nell’incoraggiare riforme e alti standard, ma la spinta per il cambiamento deve venire dagli Stati, dalle scuole, dai distretti scolastici», ha detto Obama: «E sì, noi alziamo la barra degli standard, ma vogliamo che gli educatori abbiano la flessibilità per farli applicare».
L’iniziativa sulla scuola coincide con un momento in cui negli Stati Uniti il dibattito sull’istruzione è tornato di grande attualità. Ci si interroga sull’accesso, ma soprattutto sui programmi dopo che venerdì a larga maggioranza il provveditorato del Texas ha stabilito che i ragazzi studieranno storia ed economia con un occhio di riguardo alla destra. I nuovi standard per i libri di testo approvati dal Board of Education mettono l’imprimatur sulla visione del mondo di conservatori e della destra cristiana. Il voto 11 a 14 ha un impatto anche fuori dal Texas perchè lo Stato dei cowboy è uno dei maggiori acquirenti di manuali scolastici. Sforzi di membri ispanici del Board di includere più personalità «latine» nei sussidiari sono stati sistematicamente bocciati. Mary Helen Berlanga, uno dei partecipanti al voto, se n’è andata sbattendo la porta: «Fingono che l’America sia tutta fatta di bianchi e che gli ispanici non esistano». I nuovi piani di studi verranno sottoposti al commento del pubblico per 30 giorni.

Un nuovo voto è previsto a maggio, ma i repubblicani sono in maggioranza nel Board ed è improbabile che ci siano significativi cambiamenti. Tra i concetti introdotti nei curricula, uno mette in dubbio la separazione costituzionale tra Stato e Chiesa. Al posto della parola «capitalismo» si userà «libera iniziativa».

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