Gian Piero Scevola
Da Oba Oba a Obi Obi. Martins non ci sarà nella gara che lInter giocherà l8 gennaio a Siena (non andrà allo stage post Natale in Portogallo con la Nigeria che lo avrà a disposizione, secondo regolamento, dal 6 gennaio per la coppa dAfrica, salvo accordo con lInter) e a sostituirlo sarà il 18enne connazionale Victor Nsofor Obinna. Roberto Mancini avrebbe preferito Cassano, ma sotto lalbero di Natale ha trovato invece Obinna, uno che comunque fa spettacolo: le 6 capriole di Martins, che divennero lo spot dellUefa, sono state quasi ridicolizzate dallincredibile serie di 11 salti mortali di Obinna dopo un gol.
«Il mio sogno è quello di giocare al fianco di Martins», la speranza, ora realizzata, di Obinna (nella lista dei 37 preselezionati della Nigeria per la coppa) che con linterista è in contatto quasi giornaliero. Tutta da raccontare la storia di Obinna che i tifosi del Chievo avevano cominciato a chiamare Obino, salvo poi trasformarlo in Obi Obi per la serie incredibile di capriole. Obinna è di Jos, cuore della Nigeria, 2 fratelli, 4 sorelle, tutti più grandi di lui, una tribù diversa da quelle degli altri nigeriani dItalia, che sono di Lagos e dintorni. Cresciuto nei Golden Boys e nel Kwara United, Obinna nel dicembre 2004 era passato allEnyimba che aveva subito provato a monetizzare spedendolo in Brasile, allInternacional di Porto Alegre, la ex squadra di Falcao. Lì è rimasto due mesi, sembrava un pulcino sperduto, poi è tornato a casa per andare subito in Olanda a preparare con la sua nazionale il mondiale Under 20. Durante un allenamento lo nota Pierluigi Casiraghi (niente a che vedere con lex centravanti), osservatore dellInter, che ne magnifica le doti a Mancini, convincendolo a visionarlo personalmente. Detto e fatto, Obinna lascia la nazionale, rinuncia al mondiale e, con tanti sogni di gloria e di denaro nella testa, arriva a Milano: con la primavera nel torneo di Oleggio fa una strepitosa doppietta alla Sampdoria.
Mancini strabuzza gli occhi, lo vuole in rosa ma, per il gioco degli extracomunitari, lInter lo cede al Chievo che lo destina alla primavera (lo richiedevano anche Samp, Torino, Livorno, mentre il Siena lha sdegnosamente rifiutato). Una stretta di mano tra Massimo Moratti e Luca Campedelli sancisce laccordo: Obi Obi resta comunque dellInter, che potrà riprenderselo quando vorrà. Il tecnico veronese Pillon ne intuisce subito le grandi doti, lo prende in prima squadra e Obinna gli regala le vittorie su Sampdoria, Cagliari e Udinese.
Ora il momento è arrivato e il nigeriano, che adora la pasta e va a scuola due volte la settimana per imparare litaliano, può finalmente coronare il sogno: «Quando a Jos mhanno detto che ero dellInter, sono scoppiato a piangere per la gioia. Stimo tanto Mancini e ringrazio Pillon per avermi valorizzato. Le capriole? A scuola come punizione la maestra mi faceva fare il frog-jump, il salto della rana. Ecco perché ho gambe così potenti e muscolose, e poi per noi nigeriani fare le capriole è una cosa normale, unespressione di felicità.
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