Gli oculisti studiano le staminali

Luigi Cucchi

Cellule staminali, terapia del glaucoma e della cataratta al centro del dibattito che per quattro giorni (si concluderà domani) caratterizza i lavori dell’86esimo Congresso della Società italiana di oftalmologia (Soi), al quale partecipano oltre 3500 medici specialisti italiani e stranieri.
«Le cellule staminali – spiega il professor Corrado Balacco Gabrieli, presidente della Soi – sono elementi ancora indifferenziati e pertanto molto versatili. Le ricerche condotte fino ad ora ci riempiono di ottimismo perché costituiscono una valida possibilità per i pazienti affetti da patologia degenerativa della retina oppure che necessitano di impianto di limbus corneale e congiuntivale. Con le cellule staminali è possibile ottenere tessuti oculari di qualsiasi tipo, perfettamente compatibili con l’occhio del paziente. È così possibile risolvere problemi che un tempo comportavano una netta riduzione della capacità visiva o che candidavano al trapianto di cornea».
La cura del glaucoma rappresenta un capitolo di particolare importanza sul piano della prevenzione, sia perché spesso questa malattia dovuta all’aumento della pressione intraoculare con conseguenti disturbi visivi, spesso non causa alcun sintomo e si accusano i primi disturbi, come offuscamento e vertigini, quando i danni alla vista sono già avvenuti, sia perché colpisce il 3-4 per cento della popolazione adulta dopo i 45 anni. Per questo è importante dopo i 40 anni una visita annuale dall’oftalmologo per individuare i primi segnali ed intervenire in tempo. L’oculista dispone di numerose scelte per diminuire la pressione interna all’occhio senza causare effetti collaterali: dai farmaci, come i derivati delle prostaglandine ed i beta-bloccanti alle tecniche di chirurgia mininvasiva. La cataratta, cioè l’opacizzazione del cristallino che può condurre ad un netto calo della capacità visiva se non alla cecità, rappresenta una patologia in grande aumento. I nuovi metodi chirurgici per la cura della cataratta sono di particolare importanza proprio alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione che rende sempre più diffusa questa malattia: 800mila interventi chirurgici ogni anno in Italia. Oggi il cristallino appannato è sostituito da una lente artificiale che consente un recupero visivo anche dopo solo due giorni dall’intervento.
A Milano non si affronteranno solo i problemi visivi degli anziani, ma anche quelli dei bambini: è nella età infantile che vengono diagnosticati disturbi come ipermetropia, occhio pigro e miopia che, se diagnosticati e corretti tempestivamente possono risolversi consentendo di mantenere negli anni una buona visione. Al capitolo dei traumi oculari verrà riservata una particolare attenzione degli oculisti riuniti a Milano. Le nuove possibilità parachirurgiche e chirurgiche per affrontare alcune patologie della macula.

L’oftalmologia oggi è una delle branche della Medicina con maggiori novità, non solo per la maggiore attenzione che viene dedicata alla prevenzione a tutte le età, ma anche per il numero di prestazioni, le tecnologie i farmaci impiegati.

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