Da oggi i saldi Tra polemiche e fregature in agguato

Data unica e anticipata: i saldi estivi al via oggi in tutta Italia. Per la prima volta sabato 2 luglio sarà il giorno di partenza dei ribassi in ogni regione, fanno eccezione le province autonome di Bolzano e Trento, dove si comincia in un caso l’8 luglio e nell’altro a discrezione dei singoli commercianti. La durata delle promozioni invece sarà variabile, dalle sei settimane del Lazio allo stop fissato per il 20 agosto in Lombardia.
I negozianti sperano di recuperare le performance non brillanti degli ultimi mesi. Per Confcommercio, questi saldi varranno 4,1 miliardi di euro, il 12 per cento del fatturato annuo del settore. Le associazioni dei consumatori avvertono che le famiglie hanno in tasca un budget risicato per lo shopping, ma gli esercenti prevedono una spesa media di 274 euro per ogni nucleo. E che saranno più della metà, oltre 15 milioni, le famiglie che andranno a caccia di occasioni.
Non senza il decalogo anti fregatura dell’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori. Prima di tutto non fermarsi al primo negozio, ma confrontare prezzi e qualità. Diffidare di chi dichiara ribassi che superano il 50 per cento: difficilmente un commerciante può permetterselo. I metodi di pagamento non devono cambiare con i saldi, chi impone l’uso dei contanti quindi non è giustificato. Infine i cambi di merce. Sono un diritto del cliente, se l’articolo non corrisponde a quanto pubblicizzato o se è difettoso. Se però si è sbagliata la taglia o si cambia idea, sta tutto alla disponibilità dell’esercente. Il Codacons invece sguinzaglierà da oggi per le vie dello shopping d’Italia i propri «007», per scoprire truffe e raggiri. La task force di ispettori dell’associazione smaschereranno i commercianti scorretti e denunceranno le irregolarità alle forze dell’ordine.
Non tutti i venditori però sono favorevoli a partire così presto con le occasioni. La Confesercenti del Lazio ad esempio ha dichiarato «la propria contrarietà rispetto alla decisione della Regione di scegliere per la partenza delle vendite di fine stagione date così anticipate. In questa maniera si è di fatto esplicitata una chiara scelta di campo, privilegiando la grande distribuzione dei centri commerciali e danneggiando la piccola e media impresa diffusa del settore abbigliamento e calzature».
E si torna a parlare di liberalizzazione degli sconti. «Che il sistema dei saldi sia un colabrodo - afferma Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum - è un dato incontestabile.

I cosiddetti saldi di fine stagione sono una bufala per coloro che non sono affezionati clienti e non ricevono il messaggino o la mail sulla vendita anticipata dei veri capi di stagione. La normativa viene costantemente aggirata e pertanto va liberalizzata». Anche il 43 per cento degli associati dell’Osservatorio prezzi Codici pensa che i ribassi andrebbero spalmati su tutto l’anno.

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