Sono passati meno di cinque mesi dal congresso capitolino e dal confronto tra Gianni Alemanno e Andrea Augello per la presidenza della Federazione romana di Alleanza nazionale. Eppure i tempi della sfida dellEur sembrano già lontani. Quello che si aprirà questa mattina allHotel Summit, sullAurelia, sarà infatti un congresso regionale unitario, al termine del quale lattuale coordinatore, Francesco Aracri, nominato dal presidente Gianfranco Fini 18 mesi fa, verrà eletto allunanimità dai 468 delegati - parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, sindaci, eletti nelle assise provinciali, ecc - come previsto dallo statuto entrato in vigore il 17 dicembre scorso.
E ieri a via Po per sostenere la nomination di Aracri era presente buona parte dello stato maggiore locale di An: oltre al «federale» Gianni Alemanno e al candidato, i senatori Cesare Cursi e Domenico Gramazio, il deputato Fabio Rampelli, il capogruppo comunale Marco Marsilio, quello regionale Antonio Cicchetti e provinciale Giorgio Benvenuti, i consiglieri comunali Sergio Marchi e Vincenzo Piso, il presidente dei circoli della provincia, Francesco Lollobrigida e la coordinatrice nazionale del Dipartimento Pari Opportunità, Barbara Saltamartini. Una «gioiosa macchina da guerra» che ha sottolineato in coro come la «convergenza su Aracri sia fondamentale per essere allaltezza delle prossime sfide elettorali»: le Provinciali 2008 e quella per il Campidoglio per la quale, afferma Alemanno (invitando di nuovo il sindaco Veltroni a dimettersi dopo lelezione a segretario del Pd), «Gianfranco Fini è il miglior candidato possibile e noi non potremmo che sostenerlo convintamente». Obiettivo sanità invece, «buco nero della Regione», per Cursi e Gramazio. «La mia candidatura - spiega Aracri - nasce contro tutte le caste (lo slogan del congresso, ndr) e per rilanciare quella Regione-progetto a favore delle fasce più deboli, a sostegno delle piccole e medie imprese, della cultura e dellassociazionismo».
Unico assente ieri il leader della minoranza interna, Andrea Augello, impegnato al Senato, che nel pomeriggio ha ribadito il suo appoggio ad Aracri evidenziando la «necessità di lasciarsi alle spalle questa fase di definizione degli organigrammi». Organigrammi che nelle proporzioni sarebbero però già stati definiti: 75 per cento alla maggioranza pro-Alemanno e 25 agli augelliani nellesecutivo capitolino (assetto che fotografa lesito dellassise romana).
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