Oggi prima marchetta del «Corriere» a D’Orrico Il critico che ha più nemici che colleghi

Ci sono eventi letterari imperdibili. Ad esempio, l’esordio come romanziere di Antonio D’Orrico, critico letterario di Sette e del Corriere della sera, il cui libro Come vendere un milione di copie e vivere felici, edito da Mondadori, arriverà nelle librerie tra pochi giorni. Bene. Oggi - secondo un’ indiscrezione raccolta dal Giornale - proprio su Corriere uscirà il pezzo-anticipazione dell’opera di D’Orrico. C’è da sperare che il D’Orrico romanziere sia superiore al D’Orrico recensore. Il quale, oltre all’ardire di presentare Giorgio Faletti come «il più grande scrittore italiano vivente», ebbe anche il coraggio di segnalare tra i bestseller (uno a settimana, di solito) il celebre Ci vediamo al Bar Biturico (Guanda, 2006) di un tal Paolo Doni, pseudonimo del suo amico Giuliano Zincone (che, inutile dirlo, non lasciò segno nelle Patrie Lettere).

E fu la giusta punizione per D’Orrico, critico duro e puro, il quale, dopo aver scritto di «non recensire mai i libri dei colleghi», appena il suo collega Roberto Perrone, nel 2007, pubblicò il romanzo La lunga lo recensì con toni entusiastici... A quel che si sente in giro, sono molti i «colleghi» che aspettano di recensire il suo, di romanzo.

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