Scambio casa, come girare il mondo senza sentirsi ospiti

HomeExchange è nato nel 1992 e ha 46mila soci in 154 Paesi. Requisito principale: l'accoglienza

Scambio casa, come girare il mondo senza sentirsi ospiti

Alberghi, abitazioni in affitto, villaggi turistici? Roba da turista vecchia maniera, il futuro si chiama HomeExchange.com. E il suo slogan dice: «Tu sei nella mia casa mentre io sono nella tua».
Il circuito internazionale leader in questa nuova formula per viaggiare è stato fondato nel 1992 in California e ha registrato un incredibile successo: oggi conta più di 46.000 soci in 154 Paesi del mondo. L'idea è stata di Ed Kushins, che è in arrivo in Italia: sarà a Roma il 18 e il 19 luglio e poi a Taormina dal 21 al 27 luglio, anche per incontrare gli homeexchangers italiani e infondere in loro un po' del suo spirito travolgente da «imprenditore seriale» o «pioniere visionario», come l'hanno definito.
Dopo il lancio del primo sito internet in lingua inglese, nel 2005 è nata Trocmaison.com, la versione francese e la prima internazionale e tra il 2006 e il 2011 sono stati aperti altri 16 siti in diverse lingue. Nel 2010 è stato inaugurato il portale HomeExchangeGold.com, riservato a residenze di lusso e appartamenti di alta gamma. In Italia Scambiocasa.com è nato nel 2006 e oggi conta più di 2000 iscritti, tra Lazio, Toscana, Lombardia, Veneto, Sardegna ed Emilia Romagna.
Il nostro Paese è tra le mete europee preferite, con circa 4200 preferenze, secondo solo alla Francia che ne conta 5153. La domanda è molto ampia e l'offerta, pur essendo in crescita, non riesce a soddisfarla. Da noi il nuovo sistema fatica a diffondersi, forse per il nostro speciale attaccamento al «nido». Ma questo vuol dire che per chi entra adesso nel circuito offrendo la propria casa, c'è enorme possibilità di scelta per lo scambio e quasi il 100 per cento di probabilità di successo.
Come funziona? In sostanza, basta iscriversi al portale, mettere a disposizione la propria abitazione e progettare una vacanza con il solo costo del viaggio, a casa di qualcun altro nel mondo. La garanzia è proprio quella dello scambio reciproco e contemporaneo.
Ricordate il film L'amore non va in vacanza, con Cameron Diaz e Kate Winslet? Le due protagoniste si scambiano residenza tra Usa e Gran Bretagna e, grazie a questa scelta, incontrano anche il grande amore. Non che l'aspetto sentimentale sia incluso nell'affare, ma la pellicola ha contribuito molto a fare conoscere nel mondo il sistema ideato da Kushins. È un personaggio molto originale Ed: californiano, appassionato di viaggi e di web, ex ufficiale della marina militare americana, ha fatto diverse volte il giro del mondo e ha diretto il marketing di una grande compagnia aerea prima di inventarsi HomeExchange.com, di cui è sempre il più fervente utilizzatore con la moglie Terry.
Per lui quello dello scambio casa è uno «stile di vita», la soluzione per una vacanza low cost in tempo di recessione, che consente di farsi tanti amici stranieri e di vivere dal di dentro la cultura di un Paese, con un soggiorno «autoctono». Per mettersi in gioco va bene di tutto: piccoli o grandi appartamenti, ville e casali, in città, mare, campagna o montagna. In questo modo, a parte il prezzo del viaggio, una vacanza in qualsiasi parte del mondo non costa più di quanto stare a casa propria.

L'importante è avere uno spirito particolare, da viaggiatore curioso e non superficiale. La rete degli iscritti, infatti, conta nel mondo soprattutto appassionati che totalizzano centinaia di scambi di casa e di ospitalità ogni anno.

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