Bomba-sciopero trasporti, l'esecutivo gioca la carta della distensione. Ma Landini non ci sente

Salvini: "Dialogo, no a proteste selvagge". La Cisl apre in vista dell'incontro di giovedì

Bomba-sciopero trasporti, l'esecutivo gioca la carta della distensione. Ma Landini non ci sente
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Spiragli di dialogo, tentativi di disgelo, incontri per tenere vivo il confronto e disinnescare, o perlomeno scalfire, quel muro contro muro che per molti appare come la strada obbligata nei rapporti con il governo Meloni.

La primavera calda del sindacato entra nel vivo. Il mese di maggio si annuncia, infatti, come una sorta di percorso a ostacoli per chi deve viaggiare. In sostanza nelle prossime settimane, a partire da oggi, si preannuncia una media spaventosa nel settore dei trasporti: uno sciopero al giorno, 30 sui 31 giorni del mese. «Sul rinnovo dei contratti conto che le aziende si avvicinino alle richieste e che maggio non sia un mese con uno sciopero al giorno. Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma fare nei trasporti quasi uno sciopero al giorno denuncia il ministro dei Trasporti Matteo Salvini non aiuta lavoratrici e lavoratori che utilizzano il trasporto pubblico. Mi auguro che il diritto allo sciopero venga esercitato nel rispetto di tutti».

Ieri al ministero delle Infrastrutture si è svolto un primo tentativo di riavvicinamento. Un incontro con i sindacati al termine del quale il ministero ha confermato «la propria determinazione affinché vengano scongiurati gli scioperi proclamati dai sindacati, con l'obiettivo di risolvere i problemi lamentati dai lavoratori e garantire il diritto dei cittadini di utilizzare i mezzi pubblici». «L'incontro, presieduto dal capo di gabinetto Alfredo Storto, è andato in questa direzione. Matteo Salvini confida nel buonsenso di tutti, auspicando non ci siano scioperi selvaggi».

L'impegno è quello di arrivare ad un accordo il prima possibile ed evitare ulteriori mobilitazioni. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, non c'è stato nessun invito da parte del ministero a revocare lo sciopero previsto per la giornata di oggi. Ma il dialogo è stato costruttivo e ci si è concentrati sulle motivazioni che hanno condotto alla proclamazione di queste azioni di protesta. L'intenzione infatti era quella di mettere in campo «una azione distensiva» e un approccio ragionevole, fermo restando che «se le proteste dovessero superare il livello di guardia si farà quanto è nelle nostre possibilità per contenere i disagi».

Il prossimo passaggio è l'incontro con i sindacati dedicato alla sicurezza sul lavoro convocato a Palazzo Chigi giovedì, un rendez vous che la Cisl, con la segretaria generale Daniela Fumarola (in foto), ha accolto con molto favore.

Maurizio Landini, invece, ieri è tornato a puntare il dito contro Fratelli d'Italia per la posizione espressa sui referendum sulla cittadinanza facile e sul lavoro dell'8 e 9 giugno. «Sono molto sorpreso che il partito di maggioranza del governo che è il partito anche del presidente del Consiglio, dia indicazione di non andare a votare. Io credo che questa sia una cosa grave, pericolosa».

Un affondo che Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia, rispedisce al mittente. «Una parte di sindacato ha deciso utilizzare ogni pretesto come terreno di scontro politico, strumentalizzando ogni occasione. Peccato, perché i dati del lavoro sono positivi come mai da 25 anni a questa parte sia come numero di occupati sia come lavoro a tempo indeterminato sia come occupazione femminile.

Eppure c'è sempre un motivo per innescare polemiche pretestuose. L'ultima sul tema referendum: sia nel merito, con proposte anacronistiche che guardano al passato, sia contestando l'indicazione ad astenersi che è del tutto legittima».

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