Okkupazioni abusive, istruzioni per luso. Regola doro: okkupare e chi se ne frega dei diritti altrui. Scuole, ospedali, ex commissariati, locali municipali, asili nido. E soprattutto immobili di edilizia residenziale pubblica, destinati ai senza casa in graduatoria: edifici nuovi di zecca o appena ristrutturati. Chi sono gli okkupanti? Attivisti di Action e dei centri sociali, a volte gruppi di extracomunitari, sigle antagoniste sparse. Emblematico, al secondo piano dello stabile di via Carlo Felice, il drappo rosso di Sans Papiers: letteralmente «senza carte», il prototipo del senza regole.
A Roma il centro-sinistra a Roma ha permesso in questi anni ai centri sociali di fare come volevano. Ad aprile 2009 quelli di Corto Circuito, in via Serafini, hanno festeggiato i 19 anni di okkupazione. Certi locali appena «presi» sono diventati birreria, pub, cinema a pagamento, con tanto di pubblicità alla luce del sole. In certi stabili lultra-sinistra ha preteso laffitto, intascato a titolo di «rimborso spese». Una jungla. Il pacchetto sicurezza votato in Parlamento il 2 luglio pone ora tutte queste okkupazioni, finora più o meno tollerate, fuori dalla legge. Degrado, mancanza di norme igieniche e sanitarie non sono più permessi, i comuni sono tenuti a cancellare le illegalità. «E necessario un cambio di passo sulle questioni della sicurezza» afferma il presidente della Commissione comunale sicurezza urbana, Fabrizio Santori: «Serve un intervento immediato per lapplicazione della nuova legge in tutti questi stabili». Secondo la mappa stilata dalla Commissione, in ogni Municipio ci sono da 4 a 6 edifici okkupati abusivamente.
Ed eccola la mappa. Inedita, aggiornata a pochi giorni fa. Per motivi di spazio oggi ci limitiamo al centro storico. Ad aprire la lista, il I municipio. In via Vittorio Amedeo II, allEsquilino, secondo la mappa, cè uno stabile okkupato da Action. In realtà, ad essere precisi, i palazzi sono due: uno di proprietà dellIstituto Postelegrafonici, e un albergo in dismissione. Loccupazione è recente, 8 novembre 2008. Risale invece a cinque anni fa, 12 luglio 2004, lirruzione dei Disobbedienti nel palazzo di via Carlo Felice n 69, proprietà della Banca dItalia. «Abbiamo scritto più volte a tutti - Magistratura, Prefetto, ecc - per riavere indietro lo stabile» dice Bankitalia: «Tutto inutile». Dentro si fanno serate di acid jazz, cinema, mostre fotografiche, spesso a pagamento.
Nel II municipio, invece, spicca il palazzo dellInpdap, Corso dItalia 108, okkupato dal 15 febbraio 2007 dal coordinamento lotta per la casa e dal comitato obiettivo casa. Un palazzo prestigioso, con vista dallattico sul Quirinale e piazza Venezia. Dentro 800 persone, in maggioranza extracomunitari, fuori portone sbarrato e vigilato. Nessuno si può avvicinare. Giallo su chi paga le utenze: luce, acqua. E tv satellitare, visto che da molte stanze sporge la parabola.
A questo edificio va aggiunto, - non figura sullelenco della commissione Santori - il palazzo in via Maria Adelaide, nei pressi di piazzale Flaminio, di proprietà della Regione, okkupato da Action: «Un insulto alla legalità» denuncia da due anni inascoltato il capogruppo dei Socialisti-Riformisti, Donato Robilotta. Nel III municipio, ne abbiamo parlato pochi giorni fa, cè il caso dellex ospedale Regina Elena.
1.continua
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