
Il cronometro corre veloce: mancano poco più di 150 giorni all'accensione delle luci a San Siro per dare il via alle Olimpiadi e per cercare di illuminare una città che si trova a dover rispolverare la sua reputazione sul palcoscenico internazionale tra polemiche e indagini. Il 6 febbraio Milano aprirà i Giochi invernali con la cerimonia di apertura lasciando poi quella di chiusura 16 giorni dopo all'Arena di Verona. Dal 6 al 15 marzo poi si terranno i Giochi Paralimpici. Per la prima volta si tratterà di Olimpiadi "diffuse", su quattro zone di tre diverse regioni, in Lombardia, Veneto e Trentino. I numeri sono già importanti: oltre 750mila i biglietti venduti, nonostante prezzi che sfidano anche i tifosi più coraggiosi: da 450 a 1.400 euro per la finale di hockey, quasi 3.000 euro (a partire da 950) per la cerimonia di chiusura all'Arena di Verona. Ma il richiamo olimpico è più forte di qualsiasi calcolatrice familiare. Il mondo è pronto a muoversi. Le stime parlano di oltre 2 milioni di visitatori attesi, insieme a 3.500 atleti provenienti da almeno 90 Paesi, 2.900 olimpici e 600 paralimpici, pronti a contendersi la gloria sui pendii di Cortina, nelle valli di Livigno e Bormio, sulle piste di Tesero e Predazzo, per scendere nelle strutture di Milano. Per la prima volta nella storia dei Giochi invernali, l'equilibrio di genere sarà totale: parità perfetta tra uomini e donne in gara come ha sottolineato il ministero delle Infrastrutture ieri in una nota. È già una prima medaglia d'oro. L'entusiasmo corre anche dietro le quinte: oltre ai 1500 addetti assunti del Comitato, sono arrivate circa 120mila candidature di volontari, dieci volte i posti disponibili, con le prime diecimila richieste piovute nelle prime 48 ore. Insomma c'è gran fermento mentre i cantieri procedono spediti, tra infrastrutture e impianti sportivi. Milano oltre alla cerimonia di apertura a San Siro, ospiterà il Villaggio Olimpico allo Scalo Romana, mentre Assago, Santa Giulia e la Fiera di Rho saranno palcoscenici di gare indoor, il pattinaggio di velocità, l'hockey su ghiaccio, lo Short track e il pattinaggio di figura. Ci sarà anche un "Fuori Olimpiadi" che coinvolgerà anche altre zone della città ancora in fase di definizione. Sulle montagne le sfide vedranno il Trentino ospitare ad Anterselva il Biathlon, Predazzo la combinata nordica e il salto con gli sci, Tesero la combinata nordica e lo sci di fondo. In Veneto Cortina la farà da padrone con le sfide di Bob, Slittino, Skeleton, Sci Alpino e Curling. In Lombardia Bormio ospiterà Sci Alpino e Sci alpinismo mentre Livigno Snowboard e Freestyle. Alcune sfide sono ancora aperte, soprattutto sulla cosiddetta legacy, per le opere destinate a restare accese anche dopo che la fiamma si sarà spenta. Strade, varianti, ponti e impianti non sono solo capitoli di un budget, ma la promessa di un'eredità tangibile per i territori coinvolti.
Come a Livigno il nuovo parcheggio interrato da 550 posti pronto già per la prossima primavera fino alla diga dei record più alta d'Europa a 2.500 metri, garanzia di innevamento per i Giochi e futura eredità per il turismo alpino della zona.