Tuffi in notturna e pistole laser, il business dei Giochi non si ferma. A caccia di continue novità che rendano lo sport sempre più appetibile per le tv, i vertici delle federazioni a cinque cerchi stanno usando le Olimpiadi giovanili in corso a Singapore come «cavia» per esperimenti in vista delle prossime rassegne. Sotto i riflettori, e non solo quelli metaforici, finiscono i virtuosi di trampolini e piattaforme: già perchè proprio a Singapore una delle gare dei tuffi (i 10 metri donne) si è svolta in una piscina scoperta di notte: un esordio-test che, a detta degli organizzatori, pare abbia trovato l'ampio consenso degli addetti ai lavori, atleti compresi.
«È straordinario - il commento del presidente del comitato tecnico dei tuffi della Fina, il messicano Jesu Mena - dopo questa prova pensiamo di estendere l'idea anche alle prossime competizioni: tuffatori e tecnici si sono detti soddisfatti di come è andata. Questo potrebbe aiutare la nostra disciplina ad avere più appeal in televisione». Eppure quella dei tuffi con le luci artificiali all'aperto è un'idea che a molti atleti di alto livello piace poco: anche ai recenti europei di Budapest le finali si sono svolte nella piscina scoperta in un orario senza la luce del sole con qualche coda critica soprattutto da parte degli azzurri.
In particolare a cadere sotto i fari puntati nella notte ungherese è stata Tania Cagnotto, la stella della nazionale: due ori per lei conquistati di giorno, uno strano scivolone nell'unica prova fatta di notte e per di più nella sua specialità. I tre metri. «Ho perso l'orientamento, non è un alibi ma non siamo abituati a gareggiare in queste condizioni» aveva detto la bolzanina, finita solo sesta in quella gara dopo aver dominato le eliminatorie svoltesi alla luce del sole.
E se quella dei tuffi è una novità che molto presto potrebbe fare la sua comparsa su palcoscenici di maggior prestigio, l'aria compressa nelle pistole è già pronta a finire in soffitta. Alle Olimpiadi di Londra 2012 farà infatti il suo ingresso il laser nella prova di tiro a segno del pentathlon moderno: anche qui la tecnologia è stata testata tra gli atleti giovani in gara a Singapore. L'obiettivo di questa novità è ridurre di due terzi i costi e rendere la disciplina più sicura in modo da poterla far svolgere in qualsiasi impianto. «Avremo le pistole laser alle Olimpiadi di Londra e con questa nuova tecnologia tutti i paesi potranno praticare questo sport», sottolinea il presidente dell'Unione internazionale di pentathlon, Klaus Schormann. L'idea suggestiva è di portare le gare anche nei parchi, e perchè no? «nei centri commerciali, perchè quello della sicurezza non sarà più un problema». Il sistema al laser ha già trovato il parere favorevole anche del presidente onorario dell'unione, il principe Alberto di Monaco.
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