Oltre la Cdl, ecco i circoli della libertà

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, li ha definiti «uno strumento per intercettare quella parte di opinione pubblica disposta a un impegno politico nuovo, che non può esaurirsi nella vita dei partiti». Sono i «Circoli della libertà», l’associazione presieduta a livello nazionale dal presidente dei Giovani di Confcommercio, Michela Vittoria Brambilla. Un fenomeno che per i vertici azzurri è «la culla del futuro partito unico del centrodestra». A Roma e nel Lazio la promotrice dei circoli è Michela Terribile, trentadue anni, avvocato, responsabile del settore nuove tecnologie di Confcommercio.
Quanti sono attualmente i «Circoli della libertà» a livello locale?
«Dare delle cifre precise non è semplice considerando il rapido moltiplicarsi di queste aggregazioni. Oggi le associazioni nel Lazio sono un quinto delle centinaia costituite nell’intero Paese. Nella capitale siamo presenti col “Circolo della libertà città di Roma”, da me presieduto».
Può descriverci un «iscritto tipo»?
«Non credo esista. Ai circoli aderiscono professionisti, imprenditori, operai, donne, giovani. Persone unite da un desiderio di partecipazione alla vita pubblica diverso e più ampio rispetto a quello della politica tradizionale, dalla quale non si sentono rappresentate. L’auspicio è quello di diventare nel tempo un bacino di rinnovamento della classe dirigente».
Una sorta di «società civile alla riscossa», quindi. E che tipo di relazione vorreste instaurare con i partiti?
«Con Forza Italia il rapporto è di conoscenza reciproca, di mutuo interesse per una proficua collaborazione. Ma queste associazioni nascono in maniera autonoma, superando i confini di An, Fi e Udc, in cui non si identificano. Anzi spesso proprio persone vicine ai partiti favoriscono la nascita di un circolo per dialogare con il territorio».
Anche nel caso dell’Udc?
«A Riano Flaminio l’ispiratore del locale “circolo della libertà” è una figura legata all’Udc, a testimonianza di come queste aggregazioni non riflettano la politica nazionale».
Dopo la raccolta di firme per l’abolizione del ticket sanitario, quali saranno le prossime iniziative?
«La raccolta firme sta continuando, per arrivare al quorum necessario a chiedere alla Consulta il referendum abrogativo. Stiamo poi lavorando all’organizzazione di un convegno che si terrà a Roma entro due mesi».
Su quali tematiche?
«Il tema principale è quello della scarsa apertura dell’attuale mercato delle telecomunicazioni. L’iniziativa partirà dalla capitale per poi estendersi su scala nazionale.

Lo scopo è quello di far dialogare cittadini e imprenditori con gli attori istituzionali».
Chi ci sarà tra i relatori?
«È prematuro parlarne. Ma considerata la materia, ci saranno ministero delle Comunicazioni e Authority per le Tlc».

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