Bruno Vespa, Maurizio Costanzo, Enrico Mentana hanno in comune anche qualcosa di più, oltre ad essere giornalisti e famosi: sono fra gli undici eredi nominati da un sessantenne di Diano Marina, insieme a Fabio Fazio, Paolo Mieli, Giuliano Ferrara, Antonio Ricci e persino Rai e Mediaset. Senonché luomo, Giorgio Canè, secondo quanto riporta il Secolo XIX, non era proprio uno stinco di santo: lautore dellinsolito testamento il 21 gennaio scorso si suicidò buttandosi dal terrazzo di casa sua, dopo aver strangolato la madre novantenne. «Per non lasciarla sola», ha spiegato in un biglietto. Ma Canè ha anche posto una «condizione» perché gli undici possano ricevere leredità: dovranno impegnarsi a proseguire le numerose cause giudiziarie da lui stesso intraprese a tutela del suo patrimonio.
Già perché luomo - a quanto pare solitario e puntiglioso - si era rivolto ai tribunali per ottenere leredità paterna, ed era in lite anche con lanziana madre. E non si faceva certo fermare facilmente: una delle cause laveva portata persino davanti alla Corte europea dei diritti delluomo.Omicida-suicida lascia leredità a 11 giornalisti
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