Omicidio volontario, pirata a giudizio

Non è stato un caso, un’imperizia, una distrazione a uccidere il pensionato Carlo C. P., ammazzato da una Mercedes Classe A lo scorso 16 settembre in via Padova. Carlo si sarebbe salvato se chi guidava la Mercedes non avesse - anziché frenare - accelerato a zig zag per farlo cadere dal cofano dove l’urto lo aveva catapultato. Alla fine della gimcana, il pensionato precipitò sull'asfalto, la Mercedes gli passò sopra e fuggì. Questo, per la Procura, non è un omicidio colposo. È un omicidio volontario.
E ieri il giudice per le indagini preliminari Elena Sechi ha accolto in pieno la tesi del pm Grazia Pradella: l’uomo che guidava l’auto, Alessandro Braidic, domiciliato nel campo rom di via Idro, verrà processato in Corte d’assise per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, a partire dal prossimo 16 gennaio.

Braidic, dopo avere ucciso il povero pensionato, cercò in tutti i modi di farla franca: prima dando fuoco all’auto, poi costringendo la propria donna ad assumersi la colpa dell’accaduto, poi dicendo di avere prestato l’auto a due conoscenti. Ma che fossero balle era chiaro. E le indagini della polizia locale hanno fatto il resto.

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