Sono due milioni e 250mila gli italiani che vivono con una diagnosi di tumore, pari al 4% dell'intera popolazione:la maggior parte sono donne (1.250mila) e persone anziane. Tra le donne con tumore, la diagnosi più frequente (42%, oltre mezzo milione di italiane) è rappresentata dal tumore della mammella.
Tra gli uomini, il 22% dei casi prevalenti (quasi 220mila italiani) è costituito da pazienti con tumore della prostata.
Ci sono differenze geografiche rilevanti nella percentuale di persone viventi con tumore: si passa da oltre il 5% in alcune aree del Nord,fino a valori tra il 2 e il 3% al Sud.
Quasi un milione e 300mila italiani (2,2% della popolazione) sono lungosopravviventi, hanno cioè avuto una diagnosi di tumore da più di 5 anni. Costoro sono spesso liberi da malattia e da trattamenti antitumorali. Quasi 800mila persone (l'1,5% della popolazione) sono vive dopo oltre 10 anni dalla diagnosi di tumore.
Rispetto al 1992, il numero di persone viventi con tumore è quasi raddoppiato. Ciò è dovuto in parte all'aumento di nuovi casi ascrivibile all'invecchiamento della popolazione e all'aumento di incidenza per qualche tumore e in parte alla migliorata sopravvivenza dopo il tumore.
Questi i messaggi principali contenuti nel Rapporto dell'Associazione Italiana Registri Tumori, pubblicato come supplemento a Epidemiologia & Prevenzione, la rivista dell'Associazione Italiana di Epidemiologia (www.registri-tumori.it). Il Rapporto fotografa la prevalenza della patologia tumorale in Italia basandosi sui dati raccolti da 24 Registri tumori Italiani.
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