«Per motivi di sicurezza abbiamo sospeso il vostro conto»; «il reparto sicurezza della nostra banca le notifica che sono state prese misure per accrescere il livello di sicurezza»; «gentile utente, abbiamo notato che sul suo conto ci sono stati dei problemi di accesso, è probabile l'utilizzo da parte di terzi»; «gentile cliente, le confermiamo che l'operazione di ricarica della sua carta, richiesta in data 30/05/2007 alle ore 18.21, è stata effettuata con successo, verifichi l'importo». Con queste frasi trabocchetto, migliaia di e mail stanno giungendo ai genovesi in questi giorni: addirittura oltre 50 a testa nell'ultimo mese.
Non si placa il tentativo di truffe via internet verso le aziende e semplici cittadini di Genova. Già alcuni mesi fa segnalammo il caso attraverso le pagine del Giornale ma, a quanto risulta, il fenomeno è in continua crescita. Le truffe informatiche che permettono ai criminali di carpire, attraverso e-mail (ovvero messaggi elettronici), i dati personali di accesso al proprio istituto di credito on line si contano a decine, il meccanismo è sempre lo stesso: arriva nella casella di posta elettronica una e-mail che sembra provenire dalla banca e che dice che segnala un imprecisato problema al sistema della stessa. Essa invita ad aprire la home page della banca con cui avete il conto corrente via web e cliccando sul link segnalato, ovvero un indirizzo contenuto nella missiva, appare una finestra (pop-up) su cui digitare la «user-id» e la «password» di accesso al conto. Eseguite queste semplici operazioni un messaggio informa che non è possibile effettuare la connessione. Ma in quel momento, i giochi (per i delinquenti) sono già fatti infatti, essi sono già venuti in possesso dei vostri dati riservati e mentre voi cercate di capire qualcosa, il vostro conto è già stato prosciugato. La polizia postale già da tempo è a conoscenza del problema ma le centinaia di segnalazioni che giungono ad essa non riescono a frenare il problema. Infatti le e-mail che arrivano ai truffati si presentano sotto vari aspetti, ma hanno tutte lo stesso scopo, quello di conoscere le vostre coordinate bancarie e ripulire il conto. Il «fishing» e cioè letteralmente «il pescare», così è denominata questa truffa, pare che sia nato in Spagna e Portogallo, per poi diffondersi nel resto d'Europa.
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