Qualcuno faccia in modo che il bilancio di Montecitorio non capiti sotto gli occhi del ministro Brunetta; gli rovinerebbe il Natale. Per lui, luomo che ha invitato colleghi ministri e dipendenti pubblici tutti a utilizzare le email per scambiarsi gli auguri al fine di risparmiare i costi dei cartoncini, leggere che Montecitorio (e qui si intende la struttura amministrativa in sé della Camera, non i deputati) spende ogni giorno in francobolli circa duemila euro, lo farebbe star male. Ma il ministro antisprechi stia tranquillo; i suoi appelli allinformatizzazione del settore pubblico non sono caduti nel vuoto: lo testimoniano i 25mila euro che la Camera spende quotidianamente per dotarsi di «attrezzature informatiche e software applicativo». Una cifra impressionante, capace quasi di oscurare lo stupore che monta quando si legge che Montecitorio paga 6.600 euro al giorno in telefonate.
I soldi che se ne vanno tra bolli, programmi per pc e bollette telefoniche sono comunque delle gocce nel mare di fondi che Montecitorio assorbe ogni anno; un mare che da due anni non aumenta più. Anzi, proprio ieri lufficio di presidenza della Camera ha diffuso, dopo aver approvato il bilancio per il 2010, una nota in cui informa che «in una congiuntura difficile per il Paese, la Camera assicura una riduzione dellonere per lErario di quasi 45 milioni di euro». Non male come sconto, in effetti. La cifra perde però un po di impatto emotivo quando viene confrontata con il bilancio stesso: lanno prossimo Montecitorio costerà agli italiani un miliardo e 97 milioni di euro. Dove vanno tutti questi soldi?
Una bella fetta serve a pagare gli stipendi e le spese dei deputati: queste due voci da sole assorbono 94,5 e 72,5 milioni di euro. Ma più costosi dei deputati si rivelano gli ex-deputati: per pagare i loro assegni vitalizi Montecitorio sborsa 138 milioni allanno. Ma alla Camera non stazionano solo i parlamentari: la macchina amministrativa di Montecitorio è un colosso di dimensioni bibliche. Sotto la guida del Segretario generale è Ugo Zampetti lavoro infatti circa 1800 dipendenti, articolati in 19 «servizi» e in 7 «uffici della segreteria generale». Per pagare questo esercito di dipendenti vengono spesi ogni anno 287 milioni; e per pagarne le pensioni - onere della Camera - altri 198 milioni annui.
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