da Milano
Endesa ha tolto ieri lultimo ostacolo allOpa dellEnel: il limite del 10% del capitale al diritto di voto. Lassemblea straordinaria ha approvato il cambio di statuto: ora la strada è veramente in discesa per il duo Enel-Acciona. Il 1° ottobre termina lOpa congiunta da 42,5 miliardi di euro (40,16 euro per azione) sul gruppo madrileno. Ieri lad Enel, Fulvio Conti, ha ricordato che lOpa su Endesa era legata a due condizioni, il raggiungimento del 51%, e la rimozione di quei vincoli statutari che sono stati eliminati ieri, su richiesta di Enel. LOpa ha comunque già raggiunto il 56% del capitale di Endesa. Il prezzo offerto per le azioni Endesa, ben superiore a quello di mercato quando Gas Natural lanciò la prima Opa (poi seguì quella della tedesca E.On e solo nella scorsa primavera quella di Enel Acciona) dovrebbe spingere gli azionisti a consegnare i loro titoli. È prevedibile che dopo lOpa la quotazione delle azioni Endesa sul mercato sia destinata a scendere. Inevitabilmente, Conti si è detto «molto soddisfatto» ed ha aggiunto scaramantico: «È prematuro dirlo. Credo in una buona accoglienza alla nostra offerta».
Ma Conti ieri era interessato anche a rigirare il coltello nella piaga delle forniture di gas e loccasione glielha fornita laudizione alla commissione Attività produttive della Camera: «In una situazione in cui lapporto da importazione, la produzione nazionale e gli stoccaggi sono prossimi ai limiti tecnico-contrattuali, il ripetersi di eventi quali la crisi del gas russo dellinverno 2006, circostanza purtroppo riproponibile, potrebbero portare al cedimento del sistema» ha detto lad Enel. «La domanda è variabile anche in ragione delle temperature. Una diminuzione di un grado centigrado rispetto alle previsioni porterebbe una crescita della domanda di circa 6-7 milioni di metri cubi al giorno» costruzione di nuove centrali farà aumentare il fabbisogno, ha avvertito ed ha sottolineato la necessità di costruire in fretta i rigassificatori.
Serve un decreto sblocca-rigassificatori hanno risposto il responsabile delle politiche energetiche di Alleanza nazionale, Stefano Saglia, e Maurizio Lupi, responsabile Infrastrutture di Forza Italia secondo il quale «occorre un impegno bipartisan che metta dei punti fermi ed elabori una strategia energetica concreta».
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