«Operai con la Cgil? Quel sindacato pensa solo a sé»

Passa la linea dura della Cgil. E i tre lavoratori arrampicati sulla Torre Faro della stazione Centrale proseguono nella protesta. «Non demordiamo, l’accordo non va assolutamente», hanno detto ieri insieme a quelli in presidio al binario 21, nonostante la soddisfazione di tutti gli altri sindacati, Uil e Cisl in testa, per aver loro salvato il posto di lavoro. A nulla è servita la firma al tavolo organizzato dal Pirellone che garantisce a tutti i 152 della ex Wagon lits un’occupazione entro i prossimi 12 mesi e nel frattempo l’80 per cento dello stipendio e corsi di aggiornamento professionale. Ieri ai piedi della torre tavolata con pasta al ragù e raccolta firme arrivata a quota 5mila. «Una situazione assurda - commenta l’assessore Raffele Cattaneo, uno degli artefici del tavolo in Regione - Erano saliti sulla torre per difendere il lavoro e questa era una battaglia condivisibile. Fs aveva loro fatto una proposta respinta perché poco chiara, ora c’è un accordo con impegni concreti e non basta? Allora il dubbio che il problema non sia difendere il lavoro, ma ben altro è legittimo». La Cgil? «È stata 14 ore al tavolo regionale, prima di dire che l’obiettivo era nazionale.

Ma allora cosa c’è venuta a fare? C’è qualcosa che non torna. Forse sperava in un nulla di fatto per gridare allo scandalo ed è rimasta delusa. Ma questo significa che l’obiettivo non è sindacale, ma politico. E questo per chi dovrebbe difendere i lavoratori è gravissimo».

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