da Milano
«Confidiamo che il regolatore italiano terrà conto delle indicazioni della Commissione europea quando a marzo definirà il percorso regolamentare per eliminare l'asimmetria tra le tariffe di terminazione in Italia». È quanto ha ribadito Martin Selmayr, portavoce della Dg Media e Società dell'informazione, che insieme alla Dg Concorrenza l'8 agosto scorso ha inviato una lettera all'Agcom, esprimendo «preoccupazione» per la decisione di concedere 5 anni, invece dei 4 anni «suggeriti» da Bruxelles, per porre fine all'asimmetria tra le tariffe di terminazione all'ingrosso per la rete fissa per i nuovi entranti e quelle imposte all'incumbent, Telecom Italia.
La risposta dell'Autorità era attesa per il 1º settembre, ma l'Agcom avrebbe chiesto una settimana in più per rispondere e si riunirà domani per discutere dell'argomento. «Abbiamo fiducia nel regolatore italiano», ha spiegato Selmayr, aggiungendo che questo si è sempre dimostrato «molto collaborativo» e che «ha sempre promosso una concorrenza efficace». Tuttavia il portavoce ha evidenziato come «dispiaccia che l'applicazione dei rimedi indicati dalla Commissione sia sempre un processo tanto complesso e come in questo caso ci sia una vera e propria partita di ping-pong tra Bruxelles e Napoli». Secondo quanto riportano alcune fonti, è possibile che oggi l'Authority scelga di ribadire la validità delle decisioni prese. Nella lettera di agosto, la Commissione evidenziava come «considerando che l'asimmetria delle tariffe di terminazione proposte da Agcom è tra le più elevate in Europa, le giustificazioni addotte dall'Autorità per la modifica delle misure inizialmente notificate non sembra convincente».
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