Ora in Cordusio spuntano 5 aiuole. La Lega: "Un contentino ridicolo"

La giunta approva una modifica al progetto e assicura: "Ridotto l'effetto isola di calore". I Verdi: "Inaccettabile che si intervenga solo dopo le pressioni, non lo tollereremo più"

Ora in Cordusio spuntano 5 aiuole. La Lega: "Un contentino ridicolo"
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"Isole bollenti", colate di cemento, passeggiate sahariane. Da Cordusio a San Babila, i restyling in centro stanno scatenando polemiche. In piazza Cordusio i lavori sono iniziati circa due mesi fa e le proteste si sono fatte sentire subito. A chi chiedeva al sindaco perchè nel progetto non sono previsti alberi Beppe Sala ha risposto che è impossibile, con la stazione del metrò sottostante non c'è sufficiente per far attecchire le radici. Non è bastato ad archiviare le proteste e quindi la giunta ieri ha "arricchito il progetto" con un po' di verde, grazie al contributo di Generali Real Estate con Hines che hanno immobili affacciati sulla piazza e finanziano la riqualificazione. Ora spuntano (almeno) 5 aiuole nell'ellisse, una volta pronte saranno curate da sponsor sul modello di piazza Duomo. Il Comune precisa che "data l'impossibilità di mettere a dimora alberi a causa del sedime della metropolitana M1 che occupa quasi la metà dell'intera area, e della fitta presenza di sottoservizi che non lasciano spazio al verde profondo", si è scelto di inserire "cinque ampie aiuole, quattro sulla piazza e una lungo via Dante". Saranno posate verie essenze come verbena, gaura, agapanto, rose bianche, aglio bianco, cornus kousa o peroviskia, delimitate con una cordolatura in pietra e ognuna avrà un sistema di irrigazione. Il progetto firmato dall'architetto Leopoldo Freyrie, spiega il Comune, "ha dovuto tener conto anche dei flussi pedonali, dell'aumento di city users e turisti, evitando di creare ostacoli al passaggio. Per questo sono state escluse anche soluzioni di verde rialzato, pensile o in vaso". Per il vicesindaco Anna Scavuzzo e l'assessore al Verde Elena Grandi, la modifica "permette un buon risultato, integrandosi al meglio in un cantiere già aperto. Aver previsto varianti in corso d'opera ci ha consentito di lavorare alla modifica con progettisti e Soprintendenza. É la miglior soluzione possibile in una situazione che rimane complessa sia dal punto di vista dei sottoservizi, che della soletta de metrò e della mobilità della piazza, oltre che dal punto di vista paesaggistico poiché non si possono oscurare i coni ottici che da piazza Cordusio consentono la vista su Duomo, Castello e Galleria". La creazione di "diverse aiuole contribuirà a ridurre il riscaldamento del suolo e mitigare gli effetti delle isole di calore". Sarà. In Cordusio sono già stati sostituiti i binari e i lavori proseguono in via Orefici e sui marciapiedi di via Dante. Dal 15 settembre la piazza sarà riaperta solo alla circolazione dei mezzi Atm, l'intero cantiere finirà nel 2026.

Per il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina la modifica "svela come le bugie della sinistra abbiano le gambe corte. Dicevano che era impossibile realizzare aiuole perché la piazza era sottoposta a vincolo, ora, dopo le copiose critiche le reinseriscono. Ma il verde sarà meno del 5%, un contentino ridicolo. É la giunta meno green che Milano abbia mai avuto". Il capogruppo di Europa Verde Tommaso Gorini sostiene che il nuovo progetto "pur con tutti i suoi limiti, dimostra che, se c'è sufficiente volontà politica, non esistono vincoli davvero insormontabili a una progettazione che tenga conto di verde e clima. Troviamo pertanto inaccettabile che si sia deciso di considerare il problema dell'isola di calore e assenza di verde solo a seguito di una esplicita pressione politica e mediatica, a cantiere già aperto.

In un Comune che ha dichiarato l'emergenza climatica, l'adattamento deve essere una priorità sin dalle prime fasi. Non siamo più disposti a tollerare deviazioni da questa norma". Un "avviso" (anche) all'assessore Grandi che è dello stesso partito.

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