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Ora Grillo denuncia l'agguato: "Trolls pagati per criticarmi"

Sul blog di Grillo si accende il dibattito: molti i post contrari che vengono cancellati. Il comico denuncia l'agguato via web: "Siamo attaccati dagli infiltrati"

Ora Grillo denuncia l'agguato: "Trolls pagati per criticarmi"

"Da mesi orde di trolls, di fake, di multinick scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera". Sul blog di Beppe Grillo svetta il titolo dell'ultimo post: "Schizzi di merda digitali". L'accusa contro i telegiornali, contro i talk show e contro i giornalisti, rei di fare "lerci e studiati 'copia e incolla'", è un già visto. Solo che questa volta trasuda livore e rabbia. È l'esplosione di un'incandescente allergia alle contestazioni. Il comico genovese non ride più: sbuffa, s'infuria, perde le staffe. Altro che democrazia liquida, altro che liquid feedback. Tutto al macero.

Dopo l'elezione (grazie ai voti dei grillini che sbagliano) di Pietro Grasso alla presidenza di Palazzo Madama e la reprimenda che ne è conseguita, il blog del guru pentastellato è diventato - per la prima volta - una vera e propria piazza virtuale che ha messo a tema il ruolo del Movimento 5 Stelle nel parlamento e i suoi doveri rispetto al governo che deve essere formato. Non tutti i commentatori erano proni alla linea del capo. Ci sono state voci fuori dal coro (molte), è volata qualche parola grossa (non troppe) e soprattutto c'è stata una pulizia etnica dei post che non passavano il vaglio dei vari Mr. Smith al soldo del comico. Si è creato il caos. Un vero e prroprio carnevale. Un confusionario ribaltamento dei ruoli che, per alcuni minuti, ha ribaldato la dittatura digitale a Cinque Stelle. Che, poi, come spiega il blog Quit the doner nel post "Le tecniche con cui Grillo e Casaleggio prenderanno il potere senza che nemmeno ve ne accorgiate", Grillo ha sempre usato internet come fosse un canale televisivo: "Una comunicazione dall’alto senza repliche di sorta. In tanti anni non ha risposto sul suo blog a un solo commento ma anzi il giorno successivo al voto sui presidenti di Camera e Senato secondo il Corriere ne sono spariti 2250". La notizia ha fatto gola alla stampa e ha riempito articoli e servizi televisivi che spiegavano come, alla prima votazione, i Cinque Stelle si siano clamorosamente spaccati in due. E Grillo che fa? Mente, ricorre al complotto, denuncia infiltrati. E s'infuria ulteriormente: parla di trolls, fake e multinick, s'affretta a pulire il proprio blog dagli "schizzi di merda digitali" che gli piovono addosso e s'inventa nuove categorie di spammatori.

Grillo grida "al ladro!". Ma non è lui quello che non accetta il confronto dei giornalisti spiegando che è tenuto a confrontarsi coi cittadini? Ma non è lui quello che dal niente ha creato un movimento incensando la democrazia liquida in un Paese che fatica a capire quella solida? Ma non è lui quello che vuole teste pensanti e non persone che seguono i diktat dei capibastone? Adesso che la contestazione lo riguarda, il guru pentastellato denuncia le "infiltrazioni" e attacca i telegiornali e i talk show che fanno da megafono ai malumori che spaccano il movimento. E così, chi, in nome della governabilità e del bene del Paese, lo implora di votare la fiducia al leader del Pd Pier Luigi Bersani, è un infiltrato. Chi gli chiede di mollare Gianroberto Casaleggio o chi chiede al M5S di prendere le distanze dal suo fondatore e di andare avanti con le proprie gambe, è un infiltrato. Chi, più semplicemente, accusa il comico di sbagliare ad andare avanti con l'antagonismo, anche dopo aver incassato 109 deputati e 55 senatori, è un infiltrato. Tutti infiltrati. O sei d'accordo col Grillo pensiero o sei un infiltrato: questo, in soldoni, la difesa del comico genovese. "Qualunque cosa tu abbia appena detto o fatto - accusa Grillo - viene ferocemente attaccata, spesso con lunghe e articolate argomentazioni di 2.000 caratteri". Il fatto è che, in democrazia, qualsiasi cosa venga detta o fatta è soggetta ad essere applaudita o fischiata, apprezzata o criticata. Anche quello che dice o fa Grillo in persona.

Con buona pace dello stesso Grillo.

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