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Ora i pm interrogano i deputati sui soldi rubati alla Margherita

La Procura convocherà diversi parlamentari ex Dl: si cercano eventuali coperture ai prelievi di Lusi e versamenti di denaro per le iniziative politiche dei democratici

Ora i pm interrogano i deputati sui soldi rubati alla Margherita

Roma - La teoria del «mariuolo» isolato non sta in piedi, e quindi l’indagine della Procura si allarga, in due direzioni. Da una parte i magistrati di Roma sentiranno diversi parlamentari in carica, tutti dell’ex Margherita, per definire le vere responsabilità e le eventuali coperture, dall’altra scandaglieranno la contabilità del partito di Rutelli relativa agli anni precedenti alle operazioni già scoperte di Lusi, quindi prima del 2008. E di denaro su cui far luce ce n’è eccome, almeno 223 milioni di euro pari ai complessivi rimborsi elettorali incassati dalla Margherita, dalla nascita fino all’ultimo dicembre. L’ipotesi al vaglio dei pm è che il tesoriere abbia prelevato soldi dal conto corrente della Margherita confidando nella complicità di altri dirigenti, in qualche modo ricattabili. La sicurezza di Lusi sembra indicare una situazione del genere. L’ex tesoriere non sembra avere alcuna intenzione di dimettersi né da senatore né dal Pd, e anzi ha proposto la restituzione solo di 5 milioni di euro alla Margherita, molto meno del prelievo fatto (13milioni). Per qualche ora si è anche rincorsa la notizia che il direttivo della Margherita fosse pronto ad accettare il compromesso con Lusi, scatenando ancora più dubbi tra ex come Franco Monaco, membro della direzione nazionale Pd: «Sarebbe sommamente sospetto che un soggetto derubato non pretendesse la restituzione intera di ciò che gli è stato illegalmente sottratto». Molti sospetti su altre manine che si possono essere infilate nella cassaforte della Margherita, defunta ma ricca. E gli ex margheritini si scannano anche sulle società a cui affidare la revisione contabile dei bilanci di Lusi. Rutelli ha chiamato la Kpmg, cui si rivolgeva da sindaco di Roma, ma l’ala cattolica ex Margherita (ora Pd) vorrebbe sottrarre a Rutelli la decisione, e affidare i controlli ad altri. Clima di sfiducia reciproca totale. Intanto l’ex leader della Margherita attacca: «È un furto, siamo stati fregati. Mi fidavo di Lusi, ma ora chiediamo che sia restituito tutto fino all’ultimo centesimo».
Dicevamo dei sospetti sulle «manine», alimentati anche da voci su passaggi di denaro verso il Pd, o meglio verso singole «iniziative politiche» di esponenti Pd di provenienza Margherita. Lusi ha sostenuto di aver impiegato 4 milioni di euro come «contributo del partito» al candidato margheritino nelle primarie Pd, cioè Franceschini, che però ha smentito assolutamente. Ma si parla di altre iniziative politiche. Ne prende atto, con sgomento, un membro dell’assemblea federale della Margherita, l’ex senatore Rino Piscitello, uno dei firmatari del doppio ricorso civile partito nel 2009 e poi nel 2010 contro il tesoriere Lusi: «Invece di decidere come usare i soldi rimasti in cassa - ci dice l’ex Margherita - qualcuno, da quanto apprendo, ha ritenuto legittimo usarli per iniziative politiche». Ma chi? In effetti in quel ricorso - due udienze sono state già fatte a dicembre e gennaio, dove Lusi si è presentato con uno squadrone di 10 avvocati - si fa cenno a certi europarlamentari europei provenienti dalla Margherita che si sarebbero interessati alle «risorse (milioni di euro) a disposizione del tesoriere Lusi». Il quale invece ai giornalisti disse che avrebbe usato i fondi della Margherita per l’Associazione terremotati dell’Aquila, bugia colossale. Alla fine, resta la domanda: qualcuno, oltre a Lusi, ha usato i soldi della Margherita? Nessuno, soprattutto del Pd (principale approdo degli ex rutelliani) ne sa niente? Il lavoro per i pm proprio non manca.
Anche perché gli intrecci contabili, tra Margherita e Pd, sono parecchi. Ad iniziare dalla sede del Pd, a Roma in Sant’Andrea della Valle, dove Bersani è in subaffitto (tutto regolare?) proprio dalla Margherita, a sua volta inquilina di terzi. Nell’ultimo bilancio Pd si legge: «Nel giugno 2010 si è conclusa la trattativa con la Margherita in merito alla locazione della sede, che ha portato a corrispondere l’importo complessivo di Euro 3.012.804,00». Poi ci sono i dipendenti della Margherita, che il Pd sta assumendo via via: «Conseguentemente - si legge nel bilancio Pd -, il costo relativo al personale è aumentato da Euro 9.796.158,99 ad Euro 12.118.479,87».

Sembra invece che l’Api di Rutelli non abbia rapporti finanziari né col Pd né con la Margherita.

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