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Ora nei Paesi Baschi sono i calciatori i nuovi indipendentisti

Ora sono i calciatori a guidare la battaglia per l’indipendenza nei Paesi Baschi. Dove si discute per il nome da assegnare alla Nazionale di calcio. La selezione basca esiste dal 1915, ma non è riconosciuta dalla Fifa. Niente europei e mondiali: per ora l’Euskal Selekzioa (nella foto) può solo giocare amichevoli. Si è sempre chiamata Euskadi, termine amministrativo che indica le tre province spagnole (Bizkaia, Gipuzkoa e Alaba) che formano la regione autonoma. Nel 2007 la federazione locale ha accolto la richiesta dei tifosi di cambiare nome in Euskal Herria (Popolo Basco), l’entità che raggruppa le tre province di Euskadi, Navarra e le tre province francesi di Lapurdi, Zuberoa e Nafarroa Behera. Quest’anno, però, dopo l’escalation di tensione con l’Eta, la federazione ha fatto marcia indietro: si torna alla denominazione neutra Euskadi. Più di 160 calciatori, però, si sono rifiutati di scendere in campo. Muro contro muro, amichevole con l’Iran cancellata e manifestazione di protesta ieri a Bilbao con migliaia di persone.

Una posizione criticata dai moderati, che rimproverano ai calciatori incoerenza (alcuni giocano anche per la Spagna) e militanza indipendentista.

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