Marcello Viaggio
Veltroni ha ottenuto dal governo Prodi i poteri in materia di traffico e ambiente. Finalmente, viene da dire. Ma al sindaco di Roma i poteri straordinari servono, a giudicare dai primi passi, solo a gestire lamministrazione ordinaria. Nessuna accelerazione, nessun cambiamento strategico allorizzonte. Solo la possibilità di spendere le risorse di cassa più rapidamente. Su molti progetti futuri di viabilità - prolungamento oltre Anagnina e Battistini della Metro A «in tempi brevi», ad esempio - si sfoglia, però, il libro dei sogni. Perplessità da An sulle assunzioni di vigili dalla graduatoria scaduta: potranno essere solo a tempo determinato per pochi mesi. Molto più concrete, invece, le 35mila nuove strisce blu allorizzonte, le telecamere sulle corsie e il potenziamento delle rimozioni. Con nuove multe in vista. Di tutto ciò parliamo con leuroparlamentare azzurro Alfredo Antoniozzi, nominato da Silvio Berlusconi responsabile dellUfficio nazionale Roma Capitale di Forza Italia.
Antoniozzi, ormai è fatta. Veltroni ha i poteri speciali. Dora in poi potrà fare di testa sua su molte cose. Che cambia?
«Se il sindaco ritiene che i poteri speciali possano essere avulsi dallassetto istituzionale della città, e di conseguenza dei Municipi, commette un grosso errore. I poteri, va bene. Ma dobbiamo discutere oggi che cosa sarà questa città fra cinquantanni, non solo di quello che si farà nellarco dei prossimi tre-quattro anni».
Non basta, quindi, esercitare in piena autonomia, da commissario straordinario, i poteri speciali sul traffico?
«Assolutamente no. O discutiamo dellistituzione, delle autonomie locali e del ruolo che Roma deve avere come capitale del Paese. Oppure rischiamo di finire fuori strada, di lasciare sostanzialmente tutto comè ora».
I poteri speciali serviranno a imporre soluzioni di forza?
«Speriamo di no, ci sarebbe di che preoccuparsi, altrimenti. Serve un equilibrio fra i poteri speciali assegnati a Roma ed il suo ruolo di Capitale. Che è di tutti i romani, oggi e fra cento anni. Ma io temo proprio che ci sia la corsa ad accaparrarsi i poteri. Una prova muscolare fra chi ha più forza: oggi il Comune con i taxi, domani magari lAcea o lAtac su altre questioni. Servono contrappesi fra doveri e diritti, fra Comune e cittadini, un chiaro riferimento legislativo su chi fa che cosa.
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