A bocce ferme, è giusto anche dare i meriti dellincredibile rimonta elettorale a chi quei meriti se li è guadagnati sul campo. A livello nazionale, ovviamente, cè un uomo solo al comando: Silvio Berlusconi, che si è preso sulle spalle da solo tutta la campagna elettorale, combattendo contro gli avversari e spesso contro gli alleati o sedicenti tali. I risultati si sono visti e le «tre punte» si sono rivelate ciò che erano fin dallinizio: un capocannoniere e due mediani, aiutati anche da alcuni difensori e da un infortunato che però ci mette il cuore, Umberto Bossi.
A livello locale, invece, credo che la vera sorpresa del voto sia il risultato azzurro. Che ha riportato Forza Italia ad essere il primo partito in Liguria (il primo partito in Liguria!), ottendendo ottimi risultati ovunque: dalla provincia di Imperia, la più azzurra dItalia per la gioia di Claudio Scajola, con 67 Comuni su 67 alla Casa delle libertà, alla Spezia; dal Tigullio, dove la diplomazia di Michele Scandroglio è riuscita a far lavorare benissimo insieme gli uomini di Gigi Grillo e di Gabriella Mondello, alla provincia di Savona, grazie anche al coordinatore regionale Enrico Nan. Spesso criticato e spesso criticabile, ma capace comunque di essere una sintesi fra le varie anime di un partito molto complesso e pieno di primedonne. E quindi, se Forza Italia è prima in Liguria, bisogna attribuirgli tutti i suoi meriti.
Ma il vero miracolo è arrivato in città. Dove i consiglieri comunali guidati da Beppe Costa, quelli provinciali del tandem Roberto Bagnasco-Lorenzo Zito e quelli regionali che affiancano al capogruppo Gino Morgillo il referente per Genova Matteo Rosso, stanno facendo una buona opposizione al monocolore unionista.
Il successo di Genova città è loro, ma è anche del coordinatore metropolitano Roberto Cassinelli. Uno che - con i suoi modi felpati, con il suo aplomb da liberale daltri tempi, da conte Carandini de noantri, con la sua assenza di arroganza e la sua signorilità a volte fin troppo signorile - sta cambiando il partito. Senza per questo rinunciare a portarlo in periferia, seguendo per generosità le orme della gestione movimentista di Alberto Gagliardi. È a Cassinelli che bisogna guardare per mediare fra le personalità troppo forti in circolazione nella Casa. Ma il miracolo non è impossibile: Sandro Biasotti, che recentemente ha sbagliato molto e che dovrà fare ammenda di alcuni suoi errori, è comunque una risorsa importante. E sarebbe importante anche recuperare alla causa anche larea centrista che fa riferimento al professor Pittaluga, ora assessore con il centrosinistra. Non è uneresia. Il «Pitta» resta nel cuore un moderato. Un moderato tecnicamente capace, molto più politico di tanti politici. E sta lavorando a un progetto politico moderato. Quindi, non sarebbe folle lavorare per riportarlo a Casa, dimenticando il passato.
A qualcuno non piace? A furia di nasini troppo raffinati e di sottrazioni, il centrosinistra ha vinto dappertutto in Liguria. E, ora, è arrivato il momento di giocare a sommare, non a sottrarre.
Il coordinatore azzurro genovese - che ci auguriamo diventi deputato con Scajola che opta per la Puglia - potrebbe essere la persona giusta per ricominciare la partita in città. E allora, se si dimentica il passato e si pensa al futuro, se si somma anzichè sottrarre, se si pensa a combattere gli avversari anzichè i compagni di partito e gli alleati, saranno tutti Cassinelli loro.
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