Ordine e campi di detenzione sono temi da Festa dell’Unità

È più forte adesso, il tabù della destra. Ed è uno strano paradosso. Oggi essere di destra è probabilmente un sentimento maggioritario, non confessato fino in fondo e comune a entrambi gli schieramenti politici. Con poche eccezioni. Fermiamoci a quelli che una volta erano i cavalli di battaglia: la Patria, l’inno nazionale, la difesa a oltranza delle Forze armate, lo schieramento internazionale all’interno della Nato, l’ordine, la legalità, la certezza della pena, la durezza con l’immigrazione fino a tollerare veri e propri campi di detenzione, la rivendicazione dell’accumulazione capitalistica e delle differenze sociali... Temi che si possono ascoltare anche alle Feste dell’unità. Oggi D’Alema parla delle Forze armate come la destra faceva venticinque anni fa.

C’è una grandissima voglia di destra da parte della sinistra, che ha riscoperto il Dna d’ordine che è nella sua storia, e oggi sostiene con tranquillità che bisogna mettere i poliziotti ai semafori. Tutti di destra, dunque? Fosse così semplice... Il paradosso è che io, adesso, quelli di destra non li vedo in giro. Nessuno oggi si dichiara di destra, in Italia. Su questo punto, il tabù resiste, eccome.

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