Ornella Vanoni: "Canto Vasco e Chet Baker, poi ritorno in televisione"

Nel cd "Live al Blue Note" la cantante si concede battute e ironia: "Mi sento anche intrattenitrice. E Ballandi mi ha offerto uno show"

Ornella Vanoni: "Canto Vasco e Chet Baker, poi ritorno in televisione"

Lieve come un sol, Ornella Vanoni parla del suo nuovo disco dal vivo (un doppio, mica una robetta qualsiasi) e sembra avere l’energia sensuale di un’esordiente. Dice, promette, rettifica, progetta. Il suo primo album è del 1961, da allora ne ha incisi a decine eppure di questo Live al Blue Note parla come se fosse il primo. Forse per questo lei anche a 76 anni rimane la Vanoni: la nostra cantante che si è messa in gioco con più passione e dopo mezzo secolo guarda ancora il pubblico fisso negli occhi senza nascondersi (Mina), ritirarsi (Milva) o fare il doppio lavoro (Zanicchi).

Insomma, qualche mese fa ha cantato per quattro sere di seguito nel più famoso jazz club italiano, il milanese Blue Note, ha selezionato il repertorio et voilà, qui ci sono ventidue brani che sono la sua storia, quella dei loro autori (da Chet Baker fino a Vasco) e un po’ anche la nostra di italiani che, con questa gran dama qui, ci siamo avvicinati davvero alla canzone d’autore.

Signora però che sorpresa: nessuno se l’aspettava un disco dal vivo.
«E difatti l’idea è mia. La Friends and Partners mi ha organizzato queste serate. Ma il progetto di trasformarle in un live è stato mio».

Qualcuno non vede l’ora di poter dire: eh la Vanoni, ormai la voce non è più quella di una volta.
«E invece sono molto soddisfatta di come canto. Alla gente mi sembra che piaccia e anche Mario Lavezzi, che mi produce, è felice. Quindi l’appuntamento con i rimproveri o il cinismo è da rinviare».

Gli acuti di My funny Valentine sono strepitosi. E il “morirò” di Dune mosse lascia a bocca aperta.
«E ha ascoltato la mia versione I get along without you very well di Chet Baker? E Ogni volta di Vasco? Eravamo in un club, che è una dimensione perfetta. E la mia band è una delizia. Mi sono divertita tanto. D’altronde questo è un disco particolare, qualcosa in più di un semplice concerto registrato».

Vuol dire che è un «album maschile» come spiega all’inizio?
«No, è un disco pieno anche di miei “bla bla”. Tra una canzone e l’altra, quando mi veniva voglia o quando era il momento di farlo, ho parlato, ho raccontato, ho detto quello che mi veniva da dire».
Ecco perché un album al maschile: è diventata una crooner.
“No. Adesso voglio far ridere, non solo cantare. Lo so, siamo in un momento in cui non c’è nulla da ridere. Ma ora mi sento anche “intrattenitrice”».

Scusi, ma finora cos’è stata?
«Ero rigida. Non intrattenitrice ma trattenuta. Poi mi sono finalmente convinta di essere brava. E mi sono lasciata andare».

Ad esempio?
«Quando parlo dei vip e degli svip, quelli che crediamo famosi ma in realtà non lo sono poi tanto. Come quella là, Belìn, Belàn, Belen…».

Belen Rodriguez presenterà il Festival di Sanremo.
«Forse anche io farò un programma televisivo».

Stasera sarà a «Novecento» di Baudo su Raitre. Ma come ospite. Nessuno sapeva che sarebbe diventata padrona di casa di uno show tv.
«Ho fatto un accordo con il produttore Bibi Ballandi».

Addirittura.
«Mi ha detto: voglio dei cantanti che, se li uso in televisione, sappiano anche parlare».

La Vanoni non si è mai tirata indietro.
«Adesso poi che ho preso a parlare molto anche sul palco. Mi prendo anche in giro da sola».

Quindi torna in tv. Quando?
«Non si sa ancora».

Sarebbe un one woman show?
«Può essere ma mi piacerebbe anche condurlo in due».

Con chi?
«Paola Cortellesi».

Due donne?
«Se c’è feeling perché no? Lei piace molto. Purtroppo è già a Zelig. Altrimenti Paolo Rossi, eravamo insieme qualche giorno fa a Lampedusa per O’ Scia’. Mi sono divertita da pazzi, ho incontrato anche un De Gregori finalmente umano e meno timido. E ho pure beccato l’influenza. Quello è uno degli ultimi posti dove la musica è comunque ancora capace di essere calda ed energica».

Scusi?
«Caro mio, la musica oggi è troppo gelida. La tecnologia ha congelato tutto. Una volta si registravano i dischi insieme, si viveva per settimane uno di fianco all’altro, mangiando, dormendo, litigando. Adesso si fa tutto via email».

Sarà per questo che comunque lei pubblica un bel disco dal vivo.
«Ho ancora voglia di fare concerti. Mi piace cantare davanti al pubblico.

Però è anche vero che odio viaggiare, specialmente con la viabilità da schifo che c’è in Italia».

Allora fine delle tournée.
«Forse dovrei comprarmi un aereo privato. Ma, se devo dirla tutta, non ho i soldi e quindi non se ne parla proprio (ride di gusto - ndr)».

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