Dopo 21 anni l’Orso d’oro del Festival di Berlino va ad un film italiano: "Cesare deve morire" di Paolo e Vittorio Taviani.
Ambientato nel carcere di Rebibbia, il film ha per protagonisti un gruppo di reclusi che si prepara a interpretare sul palcoscenico la tragedia di Shakespeare "Julius Caesar". "Spero che qualcuno tornando a casa dopo aver visto Cesare deve morire pensi che anche un detenuto, su cui sovrasta una terribile pena, è e resta e un uomo. E questo grazie alle parole sublimi di Shakespeare", spiega Vittorio Taviani. Anche dal fratello Paolo, tutto l’omaggio è per i carcerati: "Voglio fare alcuni dei loro nomi: a loro infatti va il nostro pensiero, mentre noi siamo qui tra le luci sono nella solitudine delle loro celle. E quindi dico grazie a Cosimo, Salvatore, Giovanni, Antonio, Francesco e Fabione".
"Intanto grazie.
È difficile parlare in questi casi ma sono davvero contento, perchè la giuria ha deciso in armonia e non capita sempre che questo accada", ha aggiunto Vittorio Taviani, mentre riceveva l’Orso d’oro, "Grazie alle parole sublimi di Shakespeare, questi detenuti sono tornati alla vita e a loro va il nostro saluto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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