Ostaggio dei banditi arancia meccanica per un gioielliere

Brutta avventura ieri mattina per il consulente di una gioielleria del quadrilatero della moda, per il suo coinquilino e la loro domestica. Sono stati infatti vittime di una brutta rapina durante la quale i malviventi li hanno presi in ostaggio. Per fortuna nessuno dei tre è rimasto ferito e, il bilancio finale del colpo si è risolto solo un enorme spavento per le tre vittime.
Il fatto è accaduto intorno alle 7.30 in un appartamento dello stabile di quattro piani di via Marcona 1, in zona Monforte, proprio a due passi dal commissariato di zona. Tre malviventi - che, in base alle descrizioni, sarebbero due italiani e un sudamericano - incappucciati e uno armato di pistola ieri mattina hanno atteso sulla porta dello stabile la domestica, una 59enne di origine slava, prima che entrasse per andare a a fare le pulizie. La donna è stata stordita con un teaser, una pistola elettrica paralizzante e costretta ad accompagnare i tre fino all’appartamento.
Dopo aver legato l’ospite del padrone di casa, un 38enne, è toccata al padrone di casa, un uomo di 61 anni. Che è stato minacciato con una pistola e costretto ad aprire la cassaforte, ripulita di 300 euro in contanti, orologi e gioielli per un valore di circa 100mila euro. Prima di scappare, le tre vittime sono state legate con delle fascette da elettricista e imbavagliate. In breve tempo la domestica, la prima riuscita a liberarsi, ha aiutato i due uomini a slegarsi, ma i malviventi erano già fuggiti con il bottino.
All’arrivo della polizia il proprietario dell’appartamento si è presentato agli agenti come il consulente di una nota gioielleria di via Montenapoleone. L’uomo, visibilmente scosso, ha spiegato di non aver mai visto prima i tre rapinatori che gli hanno ripulito l’abitazione e che, con ogni probabilità, erano a conoscenza della sua professione e convinti di poter mettere a segno chissà quale colpo. «Probabilmente i malviventi sono rimasti delusi dalla per così dire “scarsa“ entità del bottino - ha commentato ieri un investigatore dell Mobile -. Visto quello che hanno rischiato, imbavagliando tre persone e sorprendendole in casa, credo si aspettassero di mettere insieme una refurtiva di enorme valore».
Esattamente una settimana fa un bottino della stessa entità di quello arraffato ieri in via Marcona era stato sottratto laboratorio-gioielleria Scanavacca, in via Gioacchino Murat in zona viale Zara, sempre in mattinata. I tre malviventi erano riusciti infatti a portare via dalla cassaforte un bottino da 100mila euro. Uno di loro, un uomo sui 30 anni, era entrato nel laboratorio vestito da postino, dicendo di dover far firmare una raccomandata.

Il proprietario, un uomo di 76 anni, si era piegato per prendere la penna e in quell’istante erano entrati gli altri due complici, armati di pistole, che lo obbligarono ad aprire la cassaforte e portarono via tutto quello che conteneva. Poi lo hanno legarono e fuggirono, portando via le telecamere.

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