Ostaggio delle Farc forse fuggito nella selva

Il sergente Pablo Emilio Moncayo è prigioniero dei guerriglieri da dodici anni. Il padre spera nel miracolo, ma i militari mettono le mani avanti: non si sa nulla di preciso.

E' prigioniero dei guerriglieri della selva da dodici anni. Un record. Ora, forse, si è liberato. Non si sa. Dalla Colombia giungono voci frammentarie, la storia degli ostaggi delle Farc è un campionario di crudeltà. Da quando Ingrid Betancourt ha riacquistato la libertà, il mondo intero ha scoperto questa tragedia sudamericana. Ora si spera in un miracolo per il sergente Pablo Emilio Moncayo, catturato dale Farc il 21 dicembre 1997. Il padre, il professor Gustavo Moncayo, intervistato da radio Caracol, ha spiegato che le voci sulla fuga del figlio circolano già da una settimana. E ha aggiunto: "Spero che questo sogno si trasformi in realtà". Due anni fa Moncayo senior tentò disperato la carta della riconciliazione: da pellegrino percorse oltre mille chilometri a piedi fino in Venezuela, sperando di poter riabbracciare il figlio. Non successe nulla, il tempo è passato, Pablo Emilio è il militare che da più anni è ostaggio delle Farc.

Il comandante delle forze militari, generale Freddy Padilla, raffredda gli animi: la fuga è "soltanto una voce". E non sono in corso operazioni nella selva per ritrovarlo. Moncayo la sua fuga, se di fuga davvero si tratta, dovrà portarla a termine da solo.

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