Ostia indipendente da «mamma Roma». Quello che ben due referendum non sono riusciti a conquistare, ovvero il distacco amministrativo dalla capitale, diventa realtà per il XIII Municipio. Approvata allunanimità la tanto discussa (e mai messa in pratica) delibera che conferisce pieni poteri al parlamentino lidense. Il primo passo verso la città metropolitana su modello francese che tanto era piaciuta alle passate amministrazioni Rutelli-Veltroni ma che, di fatto, non è stata mai messa in pratica. Un territorio vasto e densamente popolato (oltre 350mila residenti) Ostia e il suo entroterra. Vale a dire Acilia, Ostia Antica, Dragona, Infernetto, Casalpalocco, Casalbernocchi, Axa e Centro Giano per citare i principali agglomerati urbani che dipendono dalla minigiunta di via Claudio. Una grande risorsa turistica, il mare e il porto alla foce del Tevere assieme allarea archeologica della città romana, due poli industriali mai decollati in pieno (Bagnoletto e Dragoncello), impianti sportivi e culturali degni di un capoluogo di provincia.
Su tutto questo, però, per decenni il Municipio non ha avuto poteri. Fino a ieri quando, in seduta straordinaria, è stato messo ai voti il progetto definitivo che rende Ostia «libera» dal Campidoglio. Un precedente assoluto nella storia del Comune di Roma che ha già creato malumori negli altri municipi, a cominciare dal presidente dellXI Andrea Catarci, che chiede piena autonomia per tutti. Un atto che, in sintesi, permette di elaborare e coordinare i piani socio-urbanistici, gestire le licenze commerciali e di amministrare in proprio le entrate ordinarie, trasferendo allente di prossimità la facoltà di decidere come e dove indirizzare le risorse economiche a disposizione.
Non solo. Fra le deroghe conferite a Ostia, da ratificare, quella sulla gestione del demanio. Tra i tributi più importanti quelli dei canoni da riscuotere ai concessionari balneari degli oltre 12 km di arenile pubblico fra il lido di Ponente e quello di Levante, Castelfusano, Castelporziano e Capocotta compresi. Non sono mancati momenti di commozione, ieri pomeriggio, da parte del presidente municipale Giacomo Vizzani e dei suoi assessori. «Questa delibera può essere definita latto d'indipendenza di Ostia - dice sorridendo il sindaco Alemanno -. Oggi chiudiamo una vicenda che ha radici molto antiche, il rapporto tra un territorio che è profondamente romano ma che per la sua conformazione ha esigenze specifiche. Si è trovata una forma di autonomia evitando una separazione. Roma capitale dovrebbe essere estesa a unarea più ampia, con una distinzione tra governo di prossimità e progetto strategico. Stiamo facendo un ragionamento complessivo per tutti i municipi. Aumentano le responsabilità locali ma aumenta anche lattenzione e la vigilanza da parte del Comune. È fondamentale delegare poteri e funzioni ma è importante mantenere gli strumenti affinché il progetto non venga perso».
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