Gli italiani ne hanno piene le tasche della situazione dei rifiuti in Campania. Del resto, quale emozione di solidarietà o quali singhiozzi dapprensione può provocare un «allarme rifiuti» che persiste da quattordici anni? Lunica reazione, di fronte al perpetuo problema dei cumuli di rifiuti o allimmancabile rimpallarsi di responsabilità tra commissari straordinari e amministratori locali, è un forte senso di disgusto; non dovuto soltanto alle immagini del pattume mandate in onda allora di pranzo dai telegiornali.
Quello che emerge, dai risultati di un sondaggio della FN&G ricerche condotto per Il Giornale, è un Paese stanco, stufo di fare figure miserevoli con il resto dEuropa. Il 77,2 per cento degli intervistati si è definito molto daccordo con laffermazione che definisce la situazione dei rifiuti a Napoli e in Campania qualcosa di vergognoso, anche agli occhi dei Paesi esteri, mentre il 10,3 per cento si è detto abbastanza daccordo. Addirittura il 77,5 per cento ha appoggiato in pieno il paragone di alcune zone dItalia al Terzo Mondo. Notevole allo stesso tempo il pensiero degli italiani nei confronti della mancanza di polso da parte dello Stato, che per l87 per cento in certe zone del Paese dimostra di non avere il controllo. Concetto ampiamente sottolineato dalle risposte date alla quarta domanda, dati che raccontano come gli italiani invochino una maggiore capacità da parte dellamministrazione di saper far rispettare il bene comune, senza farsi piegare dalle proteste di piccole parti della popolazione. Nellesprimere il grado di condivisione dellaffermazione «Se non sono capaci di organizzarsi, il governo deve agire dautorità e obbligare a costruire nuovi impianti per lo smaltimento», l83 per cento degli intervistati si è detto abbastanza o molto daccordo.
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