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La disidratazione negli over 60: sintomi e conseguenze

Come si manifesta la disidratazione negli anziani e quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare, evitando conseguenze anche gravi

Disidratazione negli over 60: sintomi e conseguenze
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La disidratazione è una condizione potenzialmente pericolosa a tutte le età, tuttavia negli over 60 può rappresentare un’emergenza da affrontare in modo tempestivo per tutelare la loro salute ed evitare conseguenze anche gravi.

Si parla di disidratazione quando all’interno dell’organismo è presente una quantità di liquidi inferiore al livello di guardia, vale a dire al di sotto della soglia minima necessarie per garantire le principali funzioni vitali.

Nelle persone in età avanzata, in particolare, la disidratazione può manifestarsi a prescindere dalla temperatura esterna e non sempre viene percepita nella sua fase iniziale: questo perché con il passare degli anni si riduce la capacità di avvertire lo stimolo della sete.

Sintomi della disidratazione negli over 60

Disidratazione

Le persone sopra ai 60 anni sono maggiormente esposti al rischio di disidratazione non solo per la scarsa percezione della sete, ma anche a causa di altre patologie che compromettono l’autonomia.

Capita spesso, inoltre, che una persona in età avanzata abbia la necessità di assumere terapie a base di farmaci diuretici che favoriscono l’eliminazione dei liquidi, un effetto che deve essere sempre monitorato per evitare che l’acqua presente nel corpo scarseggi in modo eccessivo.

Focalizzando l’attenzione sui sintomi della disidratazione, la lista dei campanelli d’allarme da non sottovalutare comprende:

  • crampi muscolari;
  • nausea e malessere;
  • ridotta emissione di urine, che possono apparire di colore scuro perché poco diluite molto concentrate;
  • sonnolenza e stato confusionale;
  • secchezza a livello della bocca, del cavo orale e degli occhi;
  • scarsa lacrimazione;
  • pallore;
  • rialzo della temperatura corporea;
  • pelle secca.

Conseguenze della disidratazione

Leucemia anziani

Le conseguenze a cui può andare incontro un over 60 disidratato dipendono molto dallo stato di carenza di liquidi effettivo, che può scaturire in problematiche anche molto gravi.

Alla nausea iniziale può aggiungersi il vomito, che causa una ulteriore perdita di acqua. Può anche manifestarsi stipsi e dolorabilità diffusa, fino a una vera e propria insufficienza renale che rappresenta un’emergenza medica da trattare in tempi ristretti.

Altre possibili conseguenze sono le infezioni urinarie, la febbre e le tromboembolie, vale a dire le occlusioni delle arterie polmonari. La disidratazione che causa una notevole perdita di liquidi, infine, può anche mettere a rischio la vita della persona.

Come reintegrare i liquidi in caso di disidratazione

Idratazione

I tempi di recupero da una condizione di disidratazione dipendono essenzialmente dalla sua gravità, tuttavia nelle persone anziane la ripresa è generalmente rallentata e richiede tempo e gradualità.

Rivolgersi al medico è sempre la strada giusta da percorrere, soprattutto per valutare lo stato di salute generale della persona e stabilire un eventuale ricorso a una terapia a base di flebo, che può essere eseguita a casa o presso le strutture ospedaliere.

Se la disidratazione può esser risolta con la sola idratazione a base di liquidi per via orale, invece, sarà comunque il medico a fornire istruzioni precise.

Nelle persone in età avanzata, ad esempio, il fabbisogno di liquidi si aggira intorno ai 25 millilitri per ogni chilo di peso, un rapporto che può variare in caso di recupero da uno stato di disidratazione almeno nelle fasi iniziali.

Di norma, la quantità di acqua consigliata è pari a circa un litro e mezzo ogni giorno.

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