Politica

Il paese sotto choc. Il marito: «Non è possibile»

I familiari: «Siamo distrutti». A Casatenovo gli abitanti non hanno voglia di parlare

da Casatenovo (Lecco)

Davanti all’abitazione di Mirko Magni, il bimbo di cinque mesi annegato, secondo la Procura, dalla sua mamma, otto giorni fa, mentre gli stava facendo il bagnetto, si accumulano vasi di roselline e biglietti con i disegni di angioletti. Ma gli abitanti di Valaperta, frazione di campagna di Casatenovo, ricca Brianza lecchese, passano senza alzare gli occhi.
È una giornata calda e afosa, ma le circostanze rendono gelidi gli sguardi. Tutti conoscono i veri aspetti della tragedia di Mirko, mormorati sottovoce per giorni e ora usciti dal limbo grazie alle indagini della Procura di Lecco e dei carabinieri. «Queste sposine, queste sposine, non sopportano più nulla - mormora strascinando parole e passo una vecchietta che parla di Maria con un termine molto usato nel Nord Italia per indicare una moglie fino alla nascita del primo figlio -. Una volta si crescevano sette, otto figli senza tante smanie e la depressione non si sapeva neanche che cosa fosse: avevamo troppo da fare per pensarci». Qualcuno scuote la testa ma la maggior parte della gente ha commenti di pietà verso la famiglia Magni. Nessuno certo crederebbe mai che quella biondina, non certo una spilungona, commessa in una panetteria, potesse avere delle ambizioni da starlette. Le parole comunque sono di pietà soprattutto nei confronti della famiglia, di Kristian, il giovane marito. Quando martedì sera al pronto soccorso dell’ospedale di Merate, dove la moglie era stata ricoverata e poi a lungo interrogata, gli hanno detto che Maria stava per essere portata in carcere lui si è accasciato sulla sedia senza parole. Negli occhi aveva una tale angoscia e una tale disperazione che persino i carabinieri hanno distolto lo sguardo. «Non è possibile, non posso crederci» ha ripetuto senza neanche trovare la forza di piangere.
Una disperazione senza parole anche a casa dei genitori ad Arcore. Nonno Luigi, che per giorni dal terrazzino di casa ha inveito contro i giornalisti accusandoli di linciaggio nei confronti della nuora, era distrutto dal dolore. Tutti in famiglia temevano che potesse essere davvero agghiacciante la verità ma si aggrappavano ai «non ricordo, non ricordo» di Maria sperando che quella fosse la verità. «Che cosa volete che vi dica? - ha risposto nonno Magni con una voce flebile al citofono di casa sua -. Siamo distrutti, dopo quell’altra tragedia ci è cascata addosso questa nuova tegola». L’altra tragedia è la morte del loro adorato nipotino che tra qualche giorno, il 5 giugno, avrebbe dovuto essere battezzato. Il suo corpo non è ancora uscito dall’obitorio ma è probabile che domani i magistrati diano il nulla osta per il suo funerale. La sua mamma però non potrà dargli l’ultimo saluto.

Forse l’ultimo bacio gliel’ha dato mercoledì mattina quando, se saranno confermate le accuse, lo ha fatto scivolare nella vaschetta del bagno.

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