Pagati i consulenti, niente più soldi per il Decoro Urbano

Sequi (Fi): «Veltroni spieghi questi sprechi»

Antonella Aldrighetti

Un altro flop per l’amministrazione Veltroni: si paventa la chiusura del Nucleo decoro urbano alle dirette dipendenze del gabinetto del sindaco. Una supposizione dettata dal fatto che la programmazione economica capitolina del biennio a venire lascia a secco le casse dell’ufficio. Eppure fino a oggi le risorse impiegate annualmente risultano di centinaia di migliaia di euro. Fino a oggi appunto, perché da un esame accurato del documento di previsione 2007-2009 non v’è alcun accenno alla possibilità di estinguere l’organismo ma è pur vero che il definanziamento, così come si presenta, non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Forse il primo cittadino ritiene che ormai, di «decoro urbano», sia il centro storico che i dintorni ne siano pieni? A farsi un giro in città sembrerebbe che non sia proprio così, però tant’è. E senza tralasciare una sottile vena di malizia non è difficile ricordare che lo stesso Walter Veltroni non ha perso mai un’occasione pur di elogiare l’organismo speciale per la pulizia della capitale definendolo sempre come uno tra quei servizi «fiore all’occhiello». Già, infatti pure le risorse finanziarie impiegate negli ultimi quattro anni per alimentarne l’operosità sono state esose soprattutto per la gestione della progettualità. In più, qualche mese fa per incrementare la produttività dell’ufficio e il servizio all’esterno è stata bandita una gara per ovviare a quelle che qualcuno definisce carenze strutturali.
Risultato? «Il bando è andato praticamente a vuoto visto che - precisa Fabrizio Sequi (Fi), presidente della commissione Trasparenza del I Municipio - dei 106 dipendenti da aggiungere ai 45 già in servizio attivo hanno risposto all’offerta solo in 8. I dipendenti comunali lo hanno praticamente disertato e, nonostante la scarsa adesione, sono stati espletati onerosi corsi professionali con docenti interni ed esterni, successive e costose prove di selezione da parte di un’apposita commissione esaminatrice. Ed ecco che dall’intero e complesso iter didattico sono saltati fuori proprio gli otto nuovi operatori: in pratica sono istruttori amministrativi». E su questa operazione che Sequi definisce «esosa all’inverosimile» l’azzurro ci vuole vedere chiaro. «Mi chiedo quali siano, per le casse comunali, i ritorni economici di tale investimento, quanto siano costati questi otto nuovi impiegati e come mai c’è, a oggi, un consistente numero di domande di trasferimento dal Nucleo - dice il consigliere di Forza Italia -. Presenteremo un’interrogazione a Veltroni per capire i contorni di questa progettazione e, soprattutto perché adesso, malgrado l’impiego di risorse dal 2007 in poi il Nucleo decoro urbano verrà definanziato».
Che l’amministrazione capitolina abbia deciso di tirare la cinghia visti i cospicui tempi magri dettati dalla Finanziaria del governo Prodi? «Piuttosto riteniamo che il Comune stia umiliando i propri dipendenti oltre che sprecando denaro pubblico per la pulizia della città e basta poco per fare un esempio - ribatte Fabrizio Sequi -. Il dirigente a capo dell’ufficio in questione, Diana Aponte, ingaggiata all’esterno dell’amministrazione, è costata alle casse comunali fino a ora 589.400 e 91 euro.

Si tratta di contratti a tempo determinato rinnovati ormai periodicamente da quattro anni». Un emolumento troppo oneroso a sentire l’azzurro contando che il corrispettivo annuo di dirigente comunale è di 137.400 euro all’anno.

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