Palenzona «Le fondazioni cambiano con la politica»

«Se una giunta di centrodestra succede a una giunta di centrosinistra, se prima c’era un presidente e ora ce ne è un altro, quando si tratterà di fare le nomine verranno nominate persone più confacenti alle nuove amministrazioni. E questo cambierà, come è giusto che sia, la classe dirigente delle Fondazioni», Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit in rappresentanza della Fondazione Crt, commenta il dibattito in corso sul rapporto tra banche e politica.
«C’è un problema di rappresentanza. Gli statuti delle Fondazioni prevedono che le nomine siano fatte dagli enti territoriali che storicamente ne fanno parte: comuni, province, vescovo, università e così via», ha puntualizzato Palenzona all’agenzia Radiocor. Il ragionamento del vice presidente di Unicredit è che, in occasione del rinnovo dei vertici, gli enti abbiano il diritto di nominare persone di loro fiducia: «Non è che succede chissà cosa. Succede quello che è normale succeda». Palenzona ha poi respinto l’idea che chi sceglie i vertici di una fondazione comandi automaticamente nella banca: «Non è immediato.

La fondazione Crt ha il 3% ma non comanda in Unicredit ci sono investitori di tutto il mondo, è una cosa complessa», ha aggiunto. Il banchiere ha poi sottolineato che «i rapporti tra fondazioni e governo sono straordinariamente buoni».

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