Palermo suicida a Roma Lazio, tre gol in 7 minuti

Prima sconfitta stagionale dei rosanero che passano dal 2-0 al 2-4. Doppietta di Rocchi, Inzaghi brilla per il fair play

Marcello Di Dio

da Roma

Lazio da Guinness dei primati: tre gol in sette minuti e quindici secondi e risultato capovolto dallo 0-2 che stava garantendo al Palermo un sicuro successo. L’impresa ha dei precedenti illustri: il Torino in un famoso derby (ce la fece in cinque minuti), la Roma all’Olimpico contro il Verona nel 2002, l'Inter a San Siro con la Sampdoria nella passata stagione. «Il Dio del calcio ci ha reso giustizia», commenterà alla fine il tecnico biancoceleste Delio Rossi, in genere compassato ma che dopo il quarto gol - ciliegina a corredo della rimonta – scivola per andare incontro ai suoi giocatori e poi finisce per rotolarsi con loro sull’erba umida dell’Olimpico. Forse è inopportuno scomodare la divinità, meglio parlare di un doppio svantaggio troppo pesante per la Lazio dopo cinquanta minuti di partita. O del macroscopico errore del portiere siciliano Santoni che di fatto regala il gol a Rocchi al 13’ della ripresa e dà il via all’incredibile recupero. O ancora del tocco di «chiappa» di Manfredini che sigla il sorpasso. Risolto quindi il mistero «Culovic» dopo il simpatico botta e risposta tra Galliani e Moggi sull’argomento: altro che Milan o Juve, il fantomatico realizzatore di gol fortunosi gioca nella Lazio.
Nel mezzo la doppietta di Tommaso Rocchi, «orfano» del gemello Di Canio (messo fuori causa dalla gastrite a pochi minuti dal fischio d’inizio) che almeno un gol al Palermo l’aveva sognato alla vigilia. Come lo sognava il «romanista» Terlizzi - suo il primo tiro del match dopo otto minuti - che si ferma al quattro su quattro di campionato. Stavolta vanno in rete Caracciolo, che sfrutta la lunga rimessa del portiere e l’incertezza di Stendardo (lascia colpevolmente rimbalzare il pallone che lo supera) e Gonzalez, in campo da 210 secondi nella ripresa. «Due reti subite su situazioni provate e riprovate in allenamento», dirà poi Rossi.
Il Palermo si ferma qui, da questo momento parte la rincorsa laziale. E i gol e le emozioni si moltiplicano. Come la grinta e la furia agonistica, oltre al fattore fortuna già citato, della squadra di casa. «Ci voleva una Lazio sontuosa per la rimonta», sottolinea Delio Rossi. E così è stato. Prima l’erroraccio in uscita di Santoni che permette a Rocchi di involarsi verso la porta e segnare, poi l’assist dello stesso Rocchi per Pandev che sul filo del fuorigioco ripete il gesto tecnico del compagno di squadra, infine il «tocco» a sorpresa di Manfredini sulla punizione di Oddo. Palermo annichilito in poco meno di otto minuti e prima sconfitta stagionale («Un grave black-out, bisogna ancora maturare molto», l’analisi amara di Gigi Del Neri), reazione sterile (un tiro di Barone ben deviato da Peruzzi e un altro di Grosso a lato). Poi il 4-2 in azione di contropiede con Rocchi, grande la sua giornata come per Liverani in chiave di regia, che sfrutta un cross di Dabo. Alla fine il bel gesto di Simone Inzaghi, che rinuncia a un’azione gol mettendo fuori il pallone dopo aver superato Barzagli che si infortuna. Stretta di mano di capitan Corini e complimenti di Del Neri.

Di contorno la nuova contestazione della curva nord al presidente Lotito e un caos biglietti per i tifosi del Palermo – circa 400 – in possesso di regolare biglietto di curva sud e non del settore riservato agli ospiti. Dopo mezz’ora e la tensione che cresceva, i supporter siciliani sono stati fatti entrare per motivi di ordine pubblico.

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