I ciechi leggevano e i disabili ballavano: scoperti falsi invalidi

Due persone, ritenute a capo dell'organizzazione, sono finite in manette. Le intercettazioni: "Il medico è cosa nostra, si può stare tranquilli"

I ciechi leggevano e i disabili ballavano: scoperti falsi invalidi

Ciechi in grado di leggere la posta e guidare l'auto, invalidi capaci di recarsi al bar in assoluta autonomia e persone con indenità di accompagnamento intente a muoversi in balli di gruppo. Così, la guardia di finanza ha smascherato un'organizzazione che operava truffe sistematiche ai danni dell'Inps.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo hanno arrestato due uomini, di 56 e 49 anni, ritenuti ai vertici del progetto criminale: in cambio di somme di denaro, diversi soggetti hanno ottenuto indennità previdenziali o assistenziali, di cui non avevano diritto. Le indagini, terminate nell'Operazione Igea, la dea greca della salute, che nell'antichità veniva invocata per la guarigione, hanno portato alla luce un'attività consolidata negli anni, tanto che i soggetti erano portati a credere che l'associazione degli indagati fosse l'unica strada possibile per ottenere prestazioni previdenziali illecite.

I due, al vertice dell'organizzazione, iniziavano la loro attività individuando i clienti che sembravano bisognosi e disposti a ricorrere ai canali illeciti per ottenere indennità che non sarebbero spettate loro. I "clienti" venivano individuati grazia a una fitta schiera di complici e "procacciatori di pazienti". Una volta stabilito il contatto con il soggetto, gli indagati lo indirizzavano a medici compiacenti, che avrebbero prodotto i certificati necessari per ottenere le indennità, date le false patologie dichiarate. Inoltre, per evitare che i "clienti" dovessero sostenere anche la visita medica collegiale, in alcuni casi, veniva certificata l'impossibilità del soggetto di allontanarsi da casa: in questo modo, i medici si recavano al domicilio, per verificare il diritto all'indennità. Per permettere ai soggetti di passare la visita di controllo, gli indagati fornivano una serie di suggerimenti: farsi trovare a letto, mandare i familiari ad aprire la porta, sottolineare l'incapacità a muoversi. Una volta accertato che al falso invalido spettassero benefici, veniva riscosso il pagamento per la prestazione illecita.

Oltre ai 2 arrestati, sono stati identificati e denunciati numerosi soggetti, tra dipendenti pubblici e medici. L'indagine ha evidenziato scambi di favori, vantaggi e rapporti inopportuni, che erano alla base del sistema illecito, consolidato negli anni. Con lo stesso provvedimento, è stato disposto il sequestro di 100mila euro, che corrisponderebbe al profitto illecito fino ad ora quantificato.

"Oramai ti conoscono tutti nel paese". "Sì, ho questa nomea... sono come una prostituta...". "E' vero... dicono 'questo è quello che fa prendere le pensioni'...". Sono alcune delle frasi intercettate dalle fiamme gialle, che hanno permesso di dimostrare le truffe all'Inps, per il riconoscimento di false invalidità. "Deve arrivare un medico per la visita", dicevano i vertici ai soggetti che si rivolgevano alla loro organizzazione. Ma nemmeno la visita del medico era un problema: "Ti dico quando viene, tranquilla...è cosa nostra, come dicevano gli antichi".

In

totale sarebbero 12 i falsi invalidi individuati tra Palermo e la provincia. Sono 33, invece, gli indagati tra dipendenti pubblici, medici generici e specialisti, componenti delle commissioni mediche e responsabili di Caf.

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