Licenziato perseguita il capo: accusato di stalking

Dal giorno del suo licenziamento un 51enne ha iniziato a perseguitare la responsabile del suo ufficio, considerata la causa del suo allontanamento dall'azienda

Licenziato perseguita il capo: accusato di stalking

La riteneva colpevole del suo licenziamento e per questo aveva iniziato a perseguitarla. Prima con delle telefonate e i pedinamenti, poi il tentativo di di incendiare anche la sua auto. Adesso per un 51enne di Taormina, in provincia di Messina, accusato di stalking, è scattato il divieto di avvicinamento alla sua vittima.

I carabinieri hanno dato esecuzione alla misura cautelare emessa dal gip di Messina su richiesta della Procura della città dello Stretto. L'uomo è accusato di stalking e danneggiamento seguito da incendio. La persona presa di mira era la responsabile dell'ufficio dove l'uomo prestava servizio e da cui era stato licenziato mesi fa. Secondo il 51enne - spiegano gli investigatori - era lei la causa della cessazione del suo rapporto lavorativo. Per questo motivo sono iniziate reiterate vessazioni. L'uomo, infatti, ha dapprima perseguitato la donna chiamandola ripetutamente al telefono e presentandosi sul posto di lavoro, poi, per colpirla anche sul piano affettivo, ha mandato al marito due lettere con contenuto diffamatorio e offensivo. Infine, ha tentato di incendiare la loro auto. Adesso per l'uomo è scattato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Le donne vittime di stalking in Italia

Uno studio dell'Istituto nazionale di statistica sulla sicurezza delle donne, fornisce la stima delle donne che hanno subito atti persecutori in Italia. Secondo il report, sono oltre 2 milioni le donne fra i 16 e i e i 70 anni, ad aver subito almeno una volta nella vita atti persecutori. Sia da parte di ex partner che da parte di amici, compagni di scuola o anche da perfetti sconosciuti.

Nonostante la denuncia alle forze dell'ordine abbia nella maggior parte dei casi, bloccato i comportamenti persecutori nei confronti della vittima, sono ancora tantissime le donne che non denunciano. Secondo lo studio, il 78 per cento delle vittime non si rivolge ad alcuna istituzione e non ha cerca aiuto presso servizi specializzati; solo il 15 % si rivolge alle forze dell’ordine, il 4,5 % ad un avvocato, mentre l’1,5 % cerca aiuto presso un servizio o un centro antiviolenza o anti stalking. Tra le vittime che non si sono rivolte a istituzioni o a servizi specializzati, una su due afferma di non averlo fatto perché ha gestito la situazione da sola.

Sempre secondo lo studio, le vittime riportano che, a seguito delle azioni intraprese, i comportamenti di stalking sono cessati nel 59,8 % dei casi, rimasti uguali nel 21,6 %, diminuiti nel 16,6 % e aumentati nel residuo 2,0 % dei casi.

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