Rissa a scuola organizzata su Instagram: caos all'Alberico Gentili

Attimi di caos e panico alla scuola Alberico Gentili di Palermo. Circa 200 ragazzi si sono dati appuntamento per "dare una lezione" a dei ragazzini più piccoli

Rissa a scuola organizzata su Instagram: caos all'Alberico Gentili

Il tam tam di messaggi su Instagram. L'appuntamento di un gruppo di studenti era per le 12 di ieri davanti alla scuola media Alberico Gentili di Palermo, nel salotto buono della città. Un gruppo di studenti di due licei si sarebbero dati appuntamenti davanti alla scuola media per una maxirissa che sarebbe servita per "dare una lezione", così hanno detto i giovani, ad alcuni ragazzini. Ma quando alcuni genitori e insegnanti hanno capito le intenzioni dei ragazzi hanno subito avvertito la polizia. Sul posto in pochi istanti sono giunte diverse volanti e gli agenti si sono trovati davanti circa 200 studenti provenienti dai licei vicini. Ci sono volute due ore circa per far uscire gli studenti dalla scuola, che nel frattempo era rimasta con i cancelli chiusi.

"Purtroppo ero lì. Ho 2 figli che vanno a scuola all'Alberico - racconta Francesca, la mamma di due ragazzini - Abbiamo vissuto momenti di grande spavento perché la tensione fra polizia e ragazzi e fra genitori e ragazzi era molto alta. Fortunatamente i docenti e il personale della scuola hanno saputo gestire in modo impeccabile il caos che si è venuto a creare. Hanno soprattutto pensato all'incolumità dei nostri figli, chiudendosi nelle classi al sicuro. Ma ho visto con i miei occhi quanti erano i ragazzi grandi lì fuori. Quando sono arrivata io erano più di 50. E non volevano saperne di andarsene. Volevano attaccare briga".

"Hanno tenuto in ostaggio una scuola intera e intere famiglie con spocchia e arroganza sapendo di essere intoccabili e questa è la cosa più grave - racconta ancora Francesca - Da docente e da mamma soprattutto, sono a dir poco allibita. Dietro questa spedizione punitiva c'era una volontà precisa, quella di dare una lezione a dei ragazzini più piccoli, di picchiarli".

"Ci siamo ammazzati con questi ieri", "ora gli diamo il resto", sono i messaggi visti da una mamma, dopo che tutto era già successo. "Ce la mettiamo tutta a spiegare, a fare intervenire gli esperti in classe, a fare una testa così ai nostri figli sui pericoli, ma falliamo sempre, perché i ragazzi sapevano ma non hanno parlato. Si tengono chiusi. Si sentono grandi".

Gli investigatori hanno avviato le indagini per cercare di far luce sulla nuova tendenza che sta prendendo piede tra i giovani, quella di organizzare risse tra coetanei scambiandosi messaggi sui social.

L'ultimo episodio lo scorso Luglio a Cremona, quando sette minorenni sono stati arrestati e altri diciotto denunciati con l’accusa di gestire un profilo su Instagram per darsi appuntamento e scatenare risse.

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