Svastica e biglietto antisemita al museo del giocattolo di Bagheria

Nel museo di Bagheria è custodita una pistola giocattolo costruita e appartenuta ad un deportato del campo di concentramento di Mathausen

Svastica e biglietto antisemita al museo del giocattolo di Bagheria

Una svastica è comparsa sulla cassetta della posta e all'interno, un biglietto con la scritta "Jüdische Scheiße, giudeo di mer...". É accaduto al Museo del Giocattolo di Bagheria (Palermo), poco meno di una settimana fa e stigmatizzato dal Comune ieri con una nota stampa.

Il fatto è stato immediatamente denunciato alla polizia. Ad indagare sull'episodio sono l'Ufficio investigazioni generali e operazioni special) e la scientifica, che stanno indagando per risalire agli autori del gesto. Secondo il direttore del museo, Pietro Piraino Papoff, si tratterebbe del gesto di qualche balordo perditempo. "Con un grande senso di sconforto e sdegno - si legge in una nota del Comune - l’amministrazione comunale di Bagheria ha appreso quanto accaduto qualche giorno fa presso la Certosa di Bagheria che ospita il museo del giocattolo e delle cere diretto da Pietro Piraino Papoff, maestro dell’arte della cera. Abbiamo sentito telefonicamente il professor Piraino – continua la nota – che ritiene si tratti del gesto di qualche balordo perditempo".

Il museo del giocattolo, è frutto di anni di ricerche e di lavoro dello studioso Pietro Piraino Papoff. Il professore, che non appartiene alla religione ebraica, aveva partecipato recentemente alla presentazione di un libro sulla storia degli ebrei di Sicilia, un evento organizzato dal Comune di Bagheria in ricordo della Shoah. In quella occasione il professore aveva portato con sé una pistola giocattolo realizzata con legno, filo spinato e un bossolo di pistola da un ebreo deportato nel campo di concentramento di Mathausen e, morto insieme al figlio nelle camere a gas. Negli anni sessanta il professore studiava a Parigi e conobbe un clochard, parente delle due vittime di Mathausen, con il quale iniziò un rapporto d’amicizia. L’uomo era riuscito a conservare quel cimelio e, sul finire della sua vita, decise di regalare a Piraino il giocattolo per il suo museo, affinché non si perdesse memoria dell’Olocausto e di tutte le vittime della furia nazista. La pistola era stata regalata a Piraino per il suo museo del giocattolo da un clochard di Parigi, parente dell'ebreo morto nella camera a gas di Mathausen.

"Esprimo profonda solidarietà al professor Piraino - dice il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli - Condanno il gesto, di qualunque natura esso sia: il gesto stupido di qualche perditempo e ancor di più se invece dovesse venir fuori una qualche matrice antisemita. Non è tollerabile che in una città così aperta a tutte le diversità, a tutte le religioni, razze e appartenenze politiche, possa registrarsi un tale atto.

Sono vicino al professor Piraino che svolge un ottimo servizio dedicato alla memoria attraverso il suo museo del giocattolo e delle cere che con grande piacere ospitiamo nella Certosa comunale e confido nell'operato delle forze dell'ordine che facciano chiarezza".

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