Un tratto del lungomare intitolato a Yasser Arafat: scoppia la polemica

Un tratto del lungomare di Palermo è stato da oggi intitolato alla memoria di Yasser Arafat, ma sui social è impazzita la polemica tra chi l'ha trovata una mossa inopportuna del sindaco Orlando e chi invece vorrebbe maggiori attenzioni ai problemi della città

Il sindaco Leoluca Orlando e Nasser Al-Kidwa, nipote di Yasser Arafat
Il sindaco Leoluca Orlando e Nasser Al-Kidwa, nipote di Yasser Arafat

Da oggi un tratto del Foro Italico di Palermo porterà il nome di Yasser Arafat, premio Nobel per la Pace. La cerimonia di intitolazione - questa mattina al Foro Umberto I - si è svolta alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e degli assessori della sua Giunta, di alcuni consiglieri comunali e di circoscrizione. "Palermo - ha dichiarato il sindaco Orlando - nel 1996 ha intitolato una via della Città al Premio Nobel Yitzhak Rabin, ucciso nel 1995, e oggi un piazzale sul lungomare a Yasser Arafat, che con Rabin ha condiviso il Premio Nobel. Gli accordi di Oslo - ha continuato il primo cittadino - si devono al loro coraggio perché hanno compreso che la pace può superare e supera vecchie inimicizie tra i popoli. Sarebbe importante, e io nutro speranza - ha concluso Orlando - che si possa tornare allo spirito di Oslo e ad una duratura pace tra i popoli”.

All'inaugurazione c'era anche Nasser Al-Kidwa, nipote di Yasser Arafat e presidente della Yasser Arafat Foundation (YAF), Fatima Baroudi, console generale del Marocco, Fateh Hamdan, rappresentante della Comunità palestinese in Sicilia e il presidente della Consulta delle Culture, Ibrahima Kobena. L'iniziativa è stata promossa dal Comune di Palermo, dalla Rete Palermitana di Solidarietà “Con la Palestina nel Cuore” e da CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud, e si inserisce tra quelle organizzate in Città per rimettere al centro dell'attenzione i diritti del Popolo palestinese. Nasser Al-Kidwa si è espresso in maniera entusiastica sull'iniziativa di Palermo. "È indicativo - ha dichiarato - che una Città come Palermo abbia scelto di onorare un posto così bello con il nome di Yasser Arafat, come simbolo di pace nel Medio Oriente e di riconciliazione tra due popoli: quello israeliano e quello palestinese".

Non sono mancate le polemiche per una intitolazione che a molti non è andata giù. "L'intitolazione del lungomare, da parte del Comune di Palermo, a Yasser Arafat mi pare quanto mai inopportuna. Per quanto sia stato un personaggio famoso e per quanto abbia vinto il Nobel della Pace, è stato per lungo tempo a capo di una organizzazione terroristica, come l'Olp. Ci sembra l'ennesimo atto di sottomissione del sindaco Orlando verso il mondo islamico, verso tutto quello che non è italiano", dice il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo Igor Gelarda. Secondo Gelarda sono state numerose le contestazioni a suo carico, anche per quanto riguarda la gestione del suo patrimonio personale, con la stessa autorità palestinese che "dimostrò che lui aveva un patrimonio occulto estremamente consistente, più di un miliardo di dollari, di provenienza non chiara. Questo ci sembra l'ennesimo atto di sottomissione del sindaco Orlando verso il mondo islamico, verso tutto quello che non è italiano. D'altra parte cosa si può aspettare da un sindaco che sostiene che Palermo è una città Mediorientale? Ci sarebbe sembrato molto più giusto, da un punto di vista storico e per rispetto a chi ha perso la vita per difendere la patria, intitolare questo lungomare, ad esempio a a tutti i caduti di Nassiriya".

Sull'argomento è intervenuto il Coordinatore per l’Italia di Freedom Flotilla Zaher Darwish. "Un riconoscimento ad un’uomo che ha dedicato la propria vita a rivendicare, per il proprio popolo, diritti sacrosanti, fra l’altro condivisi, a maggioranza assoluta da vari organismi internazionali e dall’ONU, e nella sua lotta, ha restituito al mondo intero un volto umano, dopo essere stato sfigurato a lungo dal sionismo e da regimi criminali quali nazismo e fascismo. Il consigliere Gelarda, a tale proposito, animato da protagonismo di basso profilo umano e da scarsa conoscenza storica, marca una abissale distanza con il popolo palermitano che ha da sempre dimostrato vicinanza e condivisione delle lotte giuste del popolo palestinese. Si è lasciato trascinare in uno sproloquio che ha riesumato modalità tipiche del regime fascista, il quale non perdeva occasione nel dare dei terroristi ai partigiani che hanno donato la propria vita lottando affinché il nostro paese riconquisti libertà e democrazia.

Esprimiamo, come Coordinamento Siciliano di Solidarietà al Popolo Palestinese, e come Freedom Flotilla Italia, il nostro apprezzamento per questa azione, al sindaco di Palermo, Professore Leoluca Orlando che ha mantenuto la promessa fatta meno di un anno, nell’atrio della biblioteca comunale, ed alla presenza, fra l’altro di Moni Ovadia, artista d’origine ebraico sostenitore della nostra missione e delle ragioni del popolo palestinese, durante il passaggio delle nostre barche, sulle coste siciliane appena prima della partenza per la striscia di Gaza".

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