da Parigi
La rivoluzione lha fatta, come al solito, il web. Da sempre i parigini adorano far ginnastica al centralissimo Jardin du Luxembourg, davanti a Palazzo Medici, ossia allattuale Senato. Oggi labitudine di qualche «salutista» è diventata una liturgia popolarissima e collettiva: grazie a internet, sono centinaia le persone che si danno appuntamento tra gli alberi secolari del giardino più bello e famoso di Parigi, di fronte al palazzo fatto costruire da Maria de Medici quasi quattro secoli fa.
Il fenomeno della ginnastica collettiva al centro della città è diventato un boom, pronto a sbarcare anche nelle città italiane dove cè già chi imita i parigini. Perché andare fuori porta se si trova tutto (o quasi) davanti a casa? Basta un po di fantasia e il gioco è fatto. Così è esplosa in tutta la capitale francese la moda della street gym, che fa felice la gente a buon mercato. Il massimo della goduria sta nel praticare uno sport in un luogo totalmente inadatto allo scopo. Esempio: la ginnastica sulle scale mobili dei grandi magazzini. O il footing sugli scalini della Tour Eiffel. Per non parlare di un rito come lo street golf: si gioca a golf tra parcheggi e marciapiedi, con buche ben identificabili e mazze rigorosamente trasportate su carrelli rubati (pardon prelevati) nei supermercati. È soprattutto la danza urbana - il piacere di ballare allaria aperta - ad aver registrato negli ultimi anni un boom in piena regola. La danza sui marciapiedi o nelle balere improvvisate lungo la Senna nelle notti di mezza estate, è vista come rivoluzione nelle pratiche espressive delluomo del XXI secolo, schiacciato dal peso della metropoli e al tempo stesso innamorato della propria città. Ecco nelle strade parigine le danze bretoni accanto a quelle latino americane, le note rock o hip hop accanto a quelle della musica celtica o etnica. Il fulcro di questa liturgia della danza in piazza è ogni domenica a mezzogiorno alla rue Mouffetard, nel quartiere latino, davanti alla chiesa di Saint Médard.
I soli a non essere contenti sono i proprietari delle palestre, perplessi nel vedere la gente organizzarsi da sola, con corsi di Tai-chi o di samba, di arti marziali giapponesi o di tango argentino, di salsa e di hip hop tutti gratuiti. Ma anche questo fa parte della moda: lasciare da parte le relazioni basate sul denaro per «regalare» ad altri le proprie capacita nelleducazione del corpo e della mente. Il tutto in luoghi pubblici perché la filosofia alla base della street gym scommette sullidea di «riprendersi la città». E siccome la Francia è la patria delle «associazioni a scopo non lucrativo», queste ultime sono spuntate come funghi anche per propagandare gli sport di strada, compreso ovviamente lintramontabile calcio.
Una prospettiva interessante per tanti parigini, a cominciare da chi - come Raymond Domenech - potrebbe trovarsi presto disoccupato.
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