Roma - Sei miliardi e 551 milioni, nel 2008 e 17 miliardi e 306 milioni nel triennio 2008-2010. Il passaggio parlamentare della Finanziaria non è stato indolore. Camera e Senato hanno regalato alla manovra del 2008 contributi, incentivi, fondi e assunzioni di vario genere. Microinterventi che saranno sicuramente il vanto dei parlamentari e dei ministri che li hanno ottenuti, ma che stonano nella legge più importante dell’attività parlamentare. «Nessuno stravolgimento», ha assicurato il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, sicuro che la manovra ora al Senato (oggi pomeriggio si voteranno le prime due fiduce e domani mattina l’ultima) abbia «ridotto il suo impatto sulla finanza pubblica per 400 milioni di euro rispetto alla versione iniziale».
Se miglioramento c’è stato, non è sicuramente per un contenimento delle spese, è in sostanza la tesi di Giuseppe Vegas, il senatore di Forza Italia ed esperto di conti pubblici che ha calcolato l’impatto dell’ultimo assalto alla diligenza. «Anziché fare risanamento hanno varato una selva di spese inutili. Deve essere chiaro che ogni lira spesa corrisponde a una lira di tasse in più, anche quando c’è la copertura». E se la Finanziaria sposterà in tutto un punto di Pil, lo si deve anche ai microinterventi passati al Senato o nel maxiemendamento della Camera. «Scemenze che erano da anni nei cassetti dei ministeri e dei parlamentari e che ora sono rispuntate fuori», spiega Vegas.
La lista è in parte conosciuta. Limitando la scelta agli emendamenti passati alla Camera, basta citare gli investimenti per la Pallavolo promossi dal relatore, quindi dal governo, per una ammontare di tre milioni l’anno; altri due milioni dal 2008 al 2010 per gli impianti dei campionati del mondo di ciclismo. Fino alle agevolazioni Iva per le compravendite di asini, muli o bardotti morti, che ormai è un classico dei blog e dei siti che si occupano di Finanziaria.
Ma tra gli esempi raccolti da Vegas ce ne sono di meno noti, come i 3 miliardi all’anno per il Centro per il libro e la lettura e i 5 per i licei linguistici. O gli stanziamenti per le statistiche di genere volute da Katia Zanotti di Sinistra democratica. Un milione di euro nel 2008 per istituire - in sintesi - l’Istat delle donne. Statistiche tinte di rosa «per permettere politiche adeguate e differenziate». Che potranno essere finanziate anche attraverso il «Bilancio di genere», voluto da Titti Di Salvo, sempre del partito di Fabio Mussi, che costerà due miliardi di euro il prossimo anno.
Non mancano finanziamenti ad enti pubblici o parapubblici. Come i 6,5 milioni nel triennio per l’Agenzia nazionale sicurezza alimentare di Foggia o il milione e mezzo nel triennio per l’Accademia delle scienze del terzo mondo. Torna il cinema di Stato con «investimenti» di 14 milioni a partire dal 2009, ottenuti da Franca Chiaromonte del Pd.
Stanziamenti anche per i dirigenti del ministero dell’Economia. Nuovi vertici per via XX settembre che costeranno 800mila euro l’anno. E per le malattie delle viti in Sicilia (la Plasmopara per la precisione) che costerà ai contribuenti 50 milioni nel 2008.
Tra i tanti provvedimenti che dovrebbero in qualche modo servire all’ambiente c’è il «centesimo per il clima».
Di fatto una tassa che si pagherà su carburanti ed elettricità (se i distributori aderiranno all’iniziativa) per favorire la mobilità sostenibile. Un contributo più o meno volontario, che però - paradossi della Finanziaria verde - comporta anche una spesa per le casse dello stato: un milione di euro nel 2008.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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