Il Papa agli automobilisti: prudenza sulle strade

Ratzinger ricorda le vittime degli incidenti: «Un male sociale, si sconfigge con la responsabilità»

Il Papa agli automobilisti: prudenza sulle strade

Andrea Tornielli

da Roma

Tante, troppe sono le vittime della strada. Tante, troppe famiglie vengono distrutte negli incidenti automobilistici. Benedetto XVI l’ha voluto ricordare salutando, al termine dell’Angelus domenicale, i pellegrini di lingua francese nella giornata dedicata alle vittime della strada. E ha invitato tutti coloro che guidano a «una condotta prudente e responsabile».
«In questa domenica consacrata alle vittime della strada – ha detto Papa Ratzinger in francese – affido all’amore di Dio tutte le persone morte in incidenti stradali, così come i numerosissimi feriti e i loro familiari». «Invito – ha aggiunto Benedetto XVI – tutti gli automobilisti a una condotta prudente e responsabile, al fine di opporsi efficacemente, assieme alle autorità, a questo male sociale e di ridurre il numero delle vittime».
Da alcuni anni è diventata quasi una tradizione che il Pontefice ricordi le vittime degli incidenti, proprio in occasione della domenica a loro dedicata in Francia e in altri Paesi. Il 14 novembre 1999, Giovanni Paolo II aveva detto: «Desidero assicurare una speciale preghiera per quanti hanno perso la vita sulle strade». E aveva aggiunto: «Colgo anche l’occasione per sottolineare l’importanza di una capillare ed efficace educazione stradale, come pure per ricordare a tutti il dovere di guidare sempre con prudenza e senso di responsabilità». Papa Wojtyla era tornato sull’argomento il 17 novembre 2002: «Affido alla tenerezza di Maria i numerosi feriti, spesso colpiti in modo permanente, così come le loro famiglie e mi appello alla solidarietà di tutti. Chiedo infine con forza agli automobilisti di mostrarsi rispettosi degli altri, accettando di essere prudenti e responsabili nella loro condotta».
Come si vede, anche negli appelli alla prudenza sulle strade, Benedetto XVI ha scelto di proseguire nel segno della continuità con il predecessore.

Nel messaggio prima dell’Angelus, ieri Papa Ratzinger ha spiegato che la «missione della Chiesa» anche nella «famiglia, cultura, economia, politica e comunità internazionale», è sempre quella di «annunciare e testimoniare Cristo, perché l’uomo, ogni uomo, possa realizzare pienamente la sua vocazione».

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