Città del Vaticano - "Ci sono nel mondo sperequazioni sociali e ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli". E' questo l'appello lanciato da Benedetto XVI riferendosi al recente vertice del G8 prima di pronunciare la preghiera dell'Angelus in piazza San Pietro. "Nei giorni scorsi - ha detto introducendo la preghiera dell'Angelus - l'attenzione di tutti si è rivolta al G8 che si è tenuto all'Aquila, città tanto provata dal terremoto". Al vertice dei leader mondiali "le problematiche in agenda - ha sottolineato il papa - erano talora drammaticamente urgenti". "Ci sono nel mondo - ha proseguito - sperequazioni sociali e ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli". Per questo, "durante il summit i capi di Stato e di governo del G8 hanno ribadito la necessità di giungere ad accordi comuni al fine di assicurare all'umanità un futuro migliore". Da parte sua, ha spiegato Benedetto XVI, "la Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità, offre a tutti l'insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell'uomo e annuncia il vangelo dell'Amore e della giustizia".
Honduras Nel suo discorso domenicale Benedetto XVI non ha mancato infine di esprimere "preoccupazione" per la situazione di crisi in cui versa l'Honduras dopo il colpo
di stato che ha rovesciato il governo di Zelaya. "I responsabili della Nazione e tutti i suoi abitanti - ha invocato - percorrano pazientemente la via del dialogo, della comprensione reciproca e della riconciliazione".