Andrea Tornielli
da Roma
Benedetto XVI torna a parlare della sua enciclica «Deus caritas est», lattesa lettera che sarà resa nota domani mattina. Ieri il Papa è intervenuto al convegno organizzato dal pontificio consiglio «Cor Unum» - iniziativa che doveva cadere dopo la pubblicazione dellenciclica ma che lha preceduta a causa dei ritardi di traduzione - e ha offerto nuovi elementi sul suo contenuto. Ratzinger ha citato Dante, il quale definisce la luce perenne di Dio stesso «lamor che move il sole e laltre stelle», e ha quindi spiegato che «Dio, luce infinita, ha un volto umano e un cuore umano», quello di Gesù. «Leros di Dio - ha detto il Papa - non è soltanto forza cosmica primordiale; è lamore che ha creato luomo e si china verso di lui».
Benedetto XVI ha notato come la parola «amore» sia oggi «così sciupata, consumata, abusata che quasi si teme di lasciarla affiorare sulle proprie labbra. Eppure è una parola primordiale, espressione della realtà primordiale» e luomo deve riprenderla e purificarla perché possa «illuminare la vita». Il Papa ha quindi spiegato che la «fede non è una teoria», ma qualcosa «molto concreta: è il criterio che decide del nostro stile di vita». Nellenciclica, ha affermato Benedetto XVI, i temi «Dio», «Cristo» e «amore» sono fusi insieme come «guida centrale» della fede cristiana. «Volevo mostrare - ha detto il Papa - lumanità della fede, di cui fa parte leros - il sì delluomo alla sua corporeità creata da Dio, un sì che nel matrimonio indissolubile tra uomo e donna trova la sua forma radicata nella creazione. E lì avviene anche che leros si trasforma in agape - che lamore per laltro non cerca più se stesso, ma diventa preoccupazione per laltro, disposizione al sacrificio per lui e apertura anche al dono di una nuova vita umana».
Ecco dunque che lagape cristiana, lamore per il prossimo, «non è qualcosa di estraneo, posto accanto o addirittura contro leros». Il Papa ha quindi confermato che a una prima lettura lenciclica può apparire spezzata in due parti: la prima, dedicata alla riflessione teologica sullamore, la seconda dedicata alla carità e alle organizzazioni caritative. «A me però interessava - ha detto Ratzinger - proprio lunità dei due temi che, solo se visti come ununica cosa, sono compresi bene».
Il Papa racconta i segreti della sua enciclica
«Le due parti del testo sembrano spezzate. Ma amore e carità sono temi legati»
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