nostro inviato ad Assisi
Benedetto XVI appoggia e sostiene pubblicamente lattività del Movimento per la Vita e lo incoraggia a continuare nellazione di prevenzione dellaborto. Sono soltanto sette righe, nei saluti finali al termine delludienza generale, quelle che il Papa dedica a questo tema, sul quale, proprio in questi giorni, divampa la polemica politica e ogni espressione pronunciata al riguardo da uomini di Chiesa viene vagliata con la lente della presunta «ingerenza».
Innanzitutto, ecco ciò che ha detto Papa Ratzinger: «Il mio pensiero va ora a voi, cari delegati del Movimento per la Vita, che ringrazio per la vostra coraggiosa attività trentennale volta a promuovere e difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni persona umana dal suo concepimento alla sua morte naturale». «Impegnandovi a prevenire laborto volontario, con unattenta azione di supporto per le donne e le famiglie ha aggiunto il Pontefice voi collaborate a scrivere pagine di speranza per il futuro dellumanità, proclamando in maniera concreta il Vangelo della Vita». Come si vede soltanto un incoraggiamento allassociazione nata in ambito cattolico per aiutare le madri in difficoltà, dissuaderle dallabortire e aiutarle nel portare a compimento la gravidanza e nella prima fase della maternità. Non viene ribadita limplicita condanna dellaborto che la Chiesa considera soppressione di un essere umano e non un «diritto civile». Anche se da taluni esponenti del centrosinistra qualsiasi riferimento, seppure indiretto, alla legge 194 suona ormai come un «attacco», il Papa con le parole di ieri non ha fatto altro che incoraggiare chi fa prevenzione dellaborto. Carlo Casini, leader del Movimento per la Vita, aveva detto due giorni fa, a proposito della 194: «È una legge che noi giudichiamo ingiusta, tuttavia paradossalmente ne chiediamo lapplicazione nella parte preventiva. I consultori devono essere sollecitati ad essere come dice la legge, al servizio della maternità e della vita. Cosa che accade in casi eccezionali». Lincoraggiamento di Ratzinger va proprio in questo senso.
Nel suo saluto ai rappresentanti del Movimento per la Vita presenti alludienza generale, Benedetto XVI non ha fatto alcun riferimento alla pillola Ru 486, della quale aveva invece parlato lunedì scorso il cardinale Camillo Ruini, nella prolusione di apertura della 55° assemblea generale della Cei. Il cardinale presidente aveva parlato del «segnale» negativo «che viene dalla corsa, in atto in alcune regioni, ad introdurre luso della pillola abortiva. Si compie così un ulteriore passo in avanti nel percorso che tende a non far percepire la reale natura dellaborto, che è e rimane soppressione di una vita umana innocente». Anche in questo caso, la presa di posizione per certi versi ovvia del cardinale contro la pillola abortiva, era stata precisa ma al tempo stesso molto attenta a non gettare benzina sul fuoco delle polemiche. Parole certamente più dirette, aveva ad esempio utilizzato il giorno successivo il cardinale messicano Javier Lozano Barragan, «ministro della Sanità» del Vaticano, a proposito della pillola, dicendo che un aborto, «piccolo o grande che sia, rimane un omicidio della peggiore qualità».
Cè stato chi ha voluto vedere una differenza tra latteggiamento espresso dal Pontefice negli ultimi giorni, soprattutto nel messaggio sulla laicità inviato lunedì al Parlamento italiano in occasione del terzo anniversario della storica visita di Giovanni Paolo II a Montecitorio, e quello tenuto dal suo cardinale Vicario in apertura dei lavori dellassemblea Cei. A parte la diversità dei ruoli ricoperti dai due protagonisti, la difesa della vita è proprio uno dei temi che più hanno visto in questi mesi Benedetto XVI e Ruini procedere di pari passo. Il Papa è intervenuto appoggiando limpegno dei vescovi italiani per il referendum sulla fecondazione. E due giorni fa, nel saluto inviato alla Cei riunita ad Assisi, ha affermato che «occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale».
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